Velocipedi equestri e responsabilità

Chi cercherà mai “velocipedi equestri” su un motore di ricerca? E soprattutto, cosa diavolo sono? Altra domanda: chi cerca “Nigritude Ultramarine” negli Stati Uniti? Facile: chi crea le pagine ad hoc, se le cerca da solo, se le linka da solo, se le spamma da solo. Tutto per avere la soddisfazione di vincere l’ambitissimo premio “Primo su Google” nel proprio Paese/nella propria lingua.

Le tecniche sono molteplici, i risultati discutibili. In Italia ci sono ormai decine di aziende specializzate: chi svolge ruolo di Search Engine Optimizer (SEO) se la tira in maniera oscena, nemmeno fossero il CEO (sarà per l’assonanza). Il thread su Mlist sull’argomento ha subito attratto chi si occupa professionalmente di questa attività, preoccupato per la cattiva luce che può derivarne. Ne ha parlato anche la sempre interessante Antonella sul suo blog ed il buon Mauro Lupi, che di queste cose ci vive, sul suo.

Tutti all’erta, insomma. Mauro cita il solito Seth Godin, che una volta tanto getta la veste del santone e si confronta con temi reali, concreti. Non ha mai visto la situazione in Europa, però: accanto a professionisti come quelli partecipanti ad e-SEMA (per l’Italia c’è AdMaiora), c’è un branco di gentucola che sta iniziando ad esagerare con lo spam, le door e tutte le diavolerie. D’altra parte, se prendiamo ad esempio il nostro paese, è difficile trovare un sito con page ranking superiore a 6: i trucchetti subentrano nel momento in cui c’è povertà di contenuti e bisogna ingannare il motore di ricerca di turno, Google in primis.

Chi ha contenuti (i blog o i siti di news, tipicamente), d’altra parte, sente sempre più il fiato sul collo: a volte ci si ferma a pensare su quale parola linkare, a che pagina. Ci si sente addosso la responsabilità di pubblicizzare indebitamente, nel proprio piccolo, un sito che magari si cita in maniera critica: forse nella tecnologia di page ranking dovrebbe essere anche incluso un minimo di contestualizzazione e soprattutto di esclusione forzata di tutte le buffonate. Chi vuole apparire in alto su Google, paghi le AdWords.

8 pensieri su “Velocipedi equestri e responsabilità

  1. Effettivamente c’è qualche operatore che sta sporcando le ricerche di Google, prova a cercare “alberghi” e troverai una serie di risultati commerciali travestiti…

  2. Merci bien. Google non ha ancora indicizzato Indignato sotto quella chiave, ma spero che in molti rispondano al mio appello: è il caso di mostrare quanto siano dannose queste cose. E, forse, di riaprire il dibattito sull’opportunità di creare un motore di ricerca a parte per i blog.

  3. Pingback: Pingback dall’articolo » Basta con la Search Engine Optimization

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