L’élite che si nazional – popolizza

Chi torna indietro nel tempo ad osservare le prime comunità virtuali, trova spesso citati i “grandi classici”: The Well, ad esempio. In realtà, spazi virtuali di questo tipo andavano al di là del concetto contemporaneo (sempre più tendente a quello di “forum” e similari) poiché supportavano gli spazi comuni con un’attività più “sistemistica” di gestione di accessi, connettività, software condivisi.

Un esempio tipico, in Italia, era la Rete Civica di Milano: nata dalla fruttuosa collaborazione di enti pubblici, Università ed associazioni, ha visto nascere intere comunità all’interno delle “conferenze”, ha coordinato attività che hanno fatto breccia tra i cittadini di Milano e non solo, “educandoli” all’uso della Rete ed alle potenzialità insite negli strumenti informatici e telematici.

Sembrerebbe sulla stessa linea la nuova edizione di “Alla conquista del Web – Scopri il tesoro della comunicazione“, un’attività didattica per i più giovani… Eppure.

La grafica del sito, è evidente, è quantomeno dozzinale. Dov’è finita la classica eleganza che contraddistingueva le iniziative dell’RCM? Vada per il fatto che è un sito per i più giovani: ma forse proprio per questo, forse proprio per l’innato senso stylish che hanno le nuove generazioni, si poteva fare di meglio. Anche le descrizioni dell’iniziativa potevano assumere un tono meno luogocomunistico. Sarà che ormai, in Italia, la Rete è, per fortuna, tutto tranne che qualcosa di élite. Non per questo, però, è un piacere assisterne alla nazional – popolizzazione.

2 pensieri su “L’élite che si nazional – popolizza

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