Ci sarebbe da domandarsi a cosa volessero giungere gli organizzatori del convegno sulle “Nuove solitudini” (eh?) invitando allo stesso tavolo antropologi e neurologi. A leggere le agenzie, sicuramente ad un po’ di pubblicità. La ricetta è sempre la solita: far dire banalità melodrammatiche a medici e ricercatori per recuperare un po’ di spazio su quotidiani gratuiti e radio locali, tipicamente i mezzi più golosi di queste notizie. I media mainstream, invece, di solito ignorano del tutto i proclami. A meno che non siano a corto di notizie, ovviamente.
Forse per paura di perdere persino il proprio pubblico affezionato, stavolta, non si è risparmiato sulle “notizie – bomba”: scopriamo che non solo i videogiochi fanno “male” ai ragazzi, ma anche la televisione ha il suo bel ruolo nel rincretinirli.
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