Le acrobazie dell’istituzionalità policentrica

Il nuovo logo CapitaliaIn occasione della presentazione dei risultati 2004, il Gruppo Capitalia ha presentato alla stampa una “gustosa” anticipazione della nuova corporate image. “Anticipazione” nella misura in cui sul sito istituzionale, sul documento stesso sull’evento ed ovviamente sulle centinaia di filiali e sedi istituzionali delle banche del Gruppo appaiono ancora i segni della vecchia.

Il nuovo logo che accompagna il nuovo lettering della società ha in comune col passato l’amaranto come colore distintivo: per le banche controllate, invece, la scelta è diversa. Recita a tal proposito la “nota stampa” (forse “comunicato” è un termine desueto)…

«Il carattere distintivo delle varie realtà del Gruppo è assegnata al colore. Ogni banca dispone di un proprio cromotipo, in grado di favorirne la riconoscibilità e lo stile: azzurro per Bipop-Carire, blu oltremare per Banca di Roma, arancio per Banco di Sicilia, grigio per Mcc, blu cobalto per Fineco.»

Questo arcobaleno di colori istituzionali, d’altra parte, recupera la peculiarità del Gruppo rispetto ai concorrenti italiani ed europei: UniCredit, ad esempio, ha creato un gruppo bancario molto ampio, con una posizione forte sui mercati centrorientali europei, omogeneizzando più possibile la propria immagine interna sotto un unico logo e diversi tipi di filiale, in base al target di destinazione. In Capitalia, invece, ogni Banca (molto radicata territorialmente) mantiene la propria clientela e la propria immagine presso i consumatori.

Il nuovo logo Capitalia è elegante e sono apprezzabili le motivazioni della spinta al rinnovamento, che ci si può solo augurare non restino parola morta dell’ufficio stampa. Molto meglio, tra l’altro, rispetto all’arcobaleno (quello lo è davvero) di Banca Intesa, che ha distrutto l’immagine delle banche originali e soprattutto della gloriosa Commerciale Italiana, in favore di un logo troppo colorato per comparire nelle austere vie dei centri storici italiani, ma anche sui comunicati ufficiali dell’Azienda.

Resta la curiosità di vedere come la nuova corporate image di Capitalia verrà declinata nella vita quotidiana. Spariranno le mega insegne luminose che, ad esempio, riproducono il logotipo attuale di Banca di Roma su molti palazzi della Capitale? Verranno sostituite dalle nuove? Da quelle di Capitalia o da quelle della Banca originale? E le vetrofanie delle filiali, appena rinnovate col vecchio logo Capitalia, verranno ri – sostituite tutte? Le società “strumentali” del Gruppo (Capitalia Service, Capitalia Informatica, Roma Leasing, etc.), avranno anch’esse un nuovo logo coordinato? Appariranno in Rete i loro siti ufficiali? L’immagine di Fineco Group, che è quotata in Borsa ed è abbastanza indipendente rispetto alla Capogruppo, risentirà molto di questa evoluzione?

Aspettiamo fiduciosi: soprattutto rispetto alla lunga fase di M&A che ha contraddistinto il mondo bancario europeo, è sempre affascinante vedere un’immagine aziendale mutare nel tempo. A quando il rinnovamento dell’immagine Telecom Italia, ad esempio, che utilizza ancora il vecchissimo logo SIP, nonostante le mille evoluzioni societarie della sua storia recente?

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