Tre anni spesi bene alla Scuola Nazionale di Cinema

Scade nei prossimi giorni il bando nazionale per l’accesso ai corsi triennali della Scuola Nazionale di Cinema, una delle due anime (insieme alla Cineteca Nazionale), del Centro Sperimentale di Cinematografia, la storica istituzione italiana che da oltre 70 anni forma i protagonisti del cinema italiano, ma anche intellettuali del calibro di Alvaro, Ingrao, Garcia Marquez.

Il Centro rimane una delle poche istituzioni culturali “sane” nel triste panorama italico: l’avvento di Alberoni, dopo un periodo critico in cui la sua gestione fu accusata di essere troppo “aziendalista”, è nella realtà stato benefico per le sorti ed il futuro dell’istituzione, che oggi sta vivendo una nuova vita e sta aprendo nuove sedi specializzate in Piemonte, Lombardia, Sicilia.

I corsi annunciati nel bando di concorso per il triennio 2006 – 2008, coprono tutti i campi della cinematografia: dalla recitazione alla produzione, dalla regia alla sceneggiatura e così via. I 78 posti complessivi comprendono i 16 del corso di Animazione che, contrariamente agli altri, tenuti a Roma, si terrà nel torinese. La selezione sarà dura e progressiva, ma probabilmente ne vale la pena: il titolo di accesso è il diploma, ma i laureati hanno “una marcia in più” se scelgono i corsi più attinenti con la loro specializzazione universitaria.

Auguri a tutti i lettori di .commEurope che vorranno “provarci”: è un bene, per il Cinema italiano, che una nuova generazione di cinefili ne diventi protagonista attiva.

2 pensieri su “Tre anni spesi bene alla Scuola Nazionale di Cinema

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