Un assaggio della stampa che accompagnerà Torino 2006

Leggendo l’ironico intervento su tòmitò-mitòmì a proposito dei disastrosi cantieri torinesi, ormai pienamente operativi persino nelle invernali domeniche di pioggia pur di arrivare ad un grano di minima decenza in vista delle ormai vicinissime Olimpiadi invernali di Torino 2006, torna in mente un articolo pubblicato qualche settimana fa sul Seattle Times, scritto al fine di descrivere gli stessi luoghi e gli stessi cantieri con gli occhi da americano in vacanza per gli americani in vacanza.

L’articolo è un ottimo esempio di ciò che ci toccherà leggere nei prossimi mesi a proposito della «land of Fiat, Tic Tacs, Nutella and Juventus»: un concentrato di notizie prese a casaccio dai motori di ricerca, dai depliant, dalle cartelle stampa, mescolato alle vaghe conoscenze geografico – culturali che i giornalisti internazionali hanno dei Paesi europei e delle loro città.

Cosa colpisce di Torino? Il fatto di essere a 2 ore di treno dalla Milano dell’Ultima Cena di Da Vinci (Il codice Da Vinci colpisce ancora) ed a 30 (?) miglia dalla Francia: d’altra parte scopriamo che il francese è la seconda lingua (ufficiale?) dei torinesi. Da non dimenticare, poi, le sue graziose attrazioni turistiche: il Palazzo Reale con la sua collezione di vasi cinesi (…) e la Sindone, che l’autore ipotizza poter essere, tanto per cambiare, un manufatto di Da Vinci o, come non ridere, la rappresentazione dello sportivo USA Johnny Damon (che stupida la guida a non capire la battuta).

Abituiamoci, perché alla fine anche i media europei arriveranno a scavare nell’assurdo pur di cavare un po’ di sangue dalla nobile rapa sabauda: improvvisamente scopriremo le mille sfaccettature dell’aristocratica Torino, in un crescendo di fervore comunicativo che, finite le Olimpiadi, smetterà all’improvviso per trasferirsi a Pechino. Speriamo che l’evento non sia vittima di eccesiva disorganizzazione: a molti italiani già fischiano le orecchie a proposito dei soliti luoghi comuni che li descrivono piacioni, mafiosi e ritardatari.

2 pensieri su “Un assaggio della stampa che accompagnerà Torino 2006

  1. Così, per uno di Seattle, bastano due ore al museo Egizio… o basta là.

    Grazie per la succosa segnalazione in un bel post ironico.

    Come diceva un terùn: “ha da passà a nuttata”. E poi, come a un dipresso dicevamo noi sabaudi all’Assietta: “hic manebimus…” 🙂

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