Marketing del libro e critici criticati

Edmondo Berselli su La Repubblica ha pubblicato un’interessante riflessione sui circoli virtuosi (per il conto economico) e/o viziosi (per la qualità non sempre eccelsa) che il marketing del libro impone ai prodotti ritenuti meritevoli di un confronto col mercato: una parte infinitesimale delle migliaia di testi che arrivano sulle scrivanie degli editor, tra cui selezionare i nuovi blockbuster utili a far respirare i magri bilanci delle case editrici europee.

Il fatto che già arrivare sulle scrivanie degli editor richieda una sorta di pre-marketing da parte dell’autore è assodato: non è un caso che giornalisti, persone dello spettacolo e politici arrivino al momento giusto al posto giusto. Chi viene scelto per fare il grande passo, sa che è solo all’inizio del percorso: dovrà costruire prima la sua identità letteraria, poi provare a dare spessore alle peculiarità del testo. Chi ha già identità di altre nature, offrirà sicuramente una chance di più al suo editore.

Per far partire il passaparola, unico vero strumento di marketing efficace nel settore, nota Berselli, è necessario uno «scatto iniziale», un patrocinio da parte di chi, già affermato, riesce a convincere i propri proseliti della bontà di una nuova opera: ne è maestro, nota Gian Paolo Serino, il caporedattore del Corriere Antonio D’Orrico, che periodicamente lancia i bestseller nazionali in pompa magna: così come è successo qualche anno fa con Faletti, avviene oggi con tale Paolo Doni, prontamente smascherato come collega giornalista del Corriere della Sera stesso.

Non è questione di emettere fatwa scandalizzate su questa pratica: tutto sommato, è quanto succede da sempre anche nel resto del mondo culturale, con i critici che esaltano o deprimono spettacoli televisivi o cinematografici. Chi vuole dire la propria, può andare su FilmAgenda e su analoghi spazi di discussione collettiva ed indipendente: altrimenti, potrà scegliere di rimanere comodamente in poltrona ad ascoltare i pareri altrui. Sono sempre migliaia di singole scelte individuali, che poi portino o meno ad un grande montepremi di atti d’acquisto.

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