Gialappa’s Band: bravi, intelligenti ed efficaci

Tanti auguri alla Gialappa’s Band: il trio formato dai tre uomini che con la voce e non col volto hanno fatto un pezzetto della storia televisiva italiana, compie 20 (venti!) anni di carriera. I fan più anziani li ricordano alla radio, prima Popolare, poi Deejay: la maggior parte del pubblico, li conosce tuttavia per l’infinita serie di “Mai dire…”, trasmissioni televisive di intrattenimento, comiche ed innovative, che sono riuscite a ritagliarsi un posto unico nella programmazione delle reti Mediaset.

Nonostante vari tentativi di boicottaggio, dovuti alla scarsa affinità che i tre autori nutrono nei confronti del Potere, le loro trasmissioni sono tuttora in onda, nelle varie declinazioni: dal più classico “Mai dire Goal” al funambolico “Mai dire Grande Fratello”, che riesce a rendere divertenti persino i reality show italiani. A qualcuno mancheranno “Mai dire Banzai”, il primo programma dedito al commento ironico di folli imprese nipponiche negli anni della leadership economica mondiale giapponese, oppure “Mai dire TV”, che portava a teoriaz il concetto di zapping e dava l’occasione agli spettatori di conoscere brandelli di reti locali e TV satellitari.

A leggere la sintesi dell’articolo celebrativo di TV Sorrisi e Canzoni, pubblicata sul Web, si capisce quanto Marco, Carlo e Giorgio hanno regalato allo spettacolo italiano: si parla di collaborazioni con i più grandi comici italiana degli anni Ottanta a monte e dei Duemila a valle, così come dei mille personaggi lanciati o ri-lanciati. Le foto non lasciano spazio a dubbi: è un bene che la Gialappa’s Band sia ancora libera di apportare un così alto valore all’insieme della televisione nostrana.

L’intervista fa anche riferimento all’ultima, imprevedibile attività dei tre: testimonial per il Gruppo SanPaolo, come sempre solo in voce, accanto allo staff della Banca prima ed ai protagonisti di Olimpiadi e Paralimpiadi poi. Una campagna divertente che, nel puro stile dell’agenzia torinese che l’ha prodotta, è riuscita ad avvicinare il mondo imbalsamato dell’Istituto di Credito ai suoi potenziali clienti, conciliando asset come la cortesia e lo spirito con la professionalità dei dipendenti. Tutto ciò, paradossalmente, grazie alle prese in giro della Gialappa’s Band: se non è genialità questa.

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