Dal foglio elettronico remoto alla scacchiera confusionaria

Guardi nella Grande G e trovi ciò che vuoi: un calendario, un servizio di webmail o di analytics, un instant messenger oppure, è la novità di questi giorni, un foglio di calcolo. Al ritmo di 15 nuovi servizi al semestre, Google fa annunci a ripetizione da un lato per mantenersi sulla breccia dell’onda tecnologica, dall’altro per dare fiato alle proprie quotazioni. Di fatto, fino a pochi mesi fa si andava su Google per utilizzarlo come chiave di accesso al mondo esterno: ora i mondi su cui passiamo più tempo sono quelli di Google stessa.

Ore trascorse su AdWords per i professionisti o su GMail per gli utenti finali: un sistema interconnesso di applicazioni e funzionalità che sta evolvendo in maniera complessa e non sempre intelligibile. Ciò che colpisce è l’eterogeneità delle direzioni di sviluppo: dalla produttività individuale ai servizi di ricerca geografici, dall’entertainment ai servizi professionali, i Google Labs continuano a sfornare idee e soluzioni e l’Ufficio Marketing a riversarlo sul mercato, ovviamente in Beta. Per ora gli utilizzatori sono soprattutto i techies che trovano affascinante il mondo Googliano: ma il destinatario finale è il mercato di massa?

A chi è destinato Google Spreadsheet, ad esempio? Non è credibile che il target siano gli attuali utenti di Excel, come ipotizza la stampa mainstream. Rispetto al (presunto) concorrente Microsoft, il prodotto è (ancora) modesto ed il continuo “Connecting…” all’inserimento di ogni formula farebbe perdere la pazienza a qualsiasi utente professionale, alias gli utilizzatori “veri” che lo usano come foglio di calcolo e non come generatore di tabelle testuali. Soprattutto, la sicurezza dell’integrità dei dati e del controllo degli accessi sono lotte dure da vincere.

C’è così chi sostiene che a soffrire saranno le suite applicative open source, chi sottolinea che a dover rivedere i propri piani saranno i produttori di hardware, visto che l’attenzione viene spostata del tutto sulle performance di un unico programma, il browser, che tendenzialmente non ha bisogno di risorse infinite. Nel mercato del software, ci sono anche altri attori che hanno pensato ad altre applicazioni usufruibili via Web, grazie alle potenzialità di tecnologie come Ajax: Google arriverà anche lì, sicuramente, nel giro di pochi mesi. Con acquisizioni (come è successo con Writely) o attraverso sviluppi nei Labs, Google aggiungerà altri pedoni alla scacchiera: vincerà la partita o creerà solo confusione agli avversari?

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