Viva Diario Aperto, viva SWG

Qualche milione di italiani conosce SWG per essere il fornitore di sondaggi di alcuni dei più prestigiosi magazine italiani. Qualche decina di italiani ricorda SWG come l’organizzatore dello strano incontro tra blogger e sondaggisti in occasione delle ultime elezioni politiche. Qualche centinaio di italiani ora conoscerà SWG come l’organizzatore di Diario Aperto, l’iniziativa che mira a sondare la blogosfera italiana ed i suoi protagonisti in profondità. Un’iniziativa lodevole, che ricalca analoghe iniziative internazionali ma che è profondamente calata sulla realtà nazionale.

Il banner di Diario ApertoIl questionario ora disponibile sul sito di SWG è infatti il frutto della raccolta dei feedback di autori e lettori dei principali blog italiani ed è un lungo tentativo di tastare il polso ai lettori da molti punti di vista: di fatto, molte delle conclusioni che verranno dalla ricerca, che si spera saranno rese il più possibile note al grande pubblico in maniera gratuita, potranno essere estere alla maggioranza dei navigatori, al di là del loro interesse verso il mondo dei blog. Peccato solo per la seconda parte del questionario: i siti sui quali è possibile esprimere un giudizio sono probabilmente poco rappresentativi della blogosfera o comunque troppo pescati tra “i soliti noti” per essere un buon campione statistico.

La rete dei blog, infatti, è ormai ampia e diffusa in ambiti troppo diversi per essere sintetizzata da un gruppetto di siti che, ad esempio, ignora quasi completamente il mondo adolescenziale. Le ricerche internazionali mostrano quanto i lettori siano giovani ed attenti alla realtà ed i casi di brillanti e preparati adolescenti che mantengono un blog (basti citare Salvatore Aranzulla come rappresentante della categoria) meritano maggiore attenzione di alcune imbolsite presunte blogstar italiane. Nessun razzismo al contrario verso gli “adulti”, però: ad esempio, i Maestrini per Caso meritano un 10 soprattutto grazie alla loro autoironia, al contrario di altri blogger citati nel panel che non brillano certo per acume.

Aspettiamo con ansia, dunque, i risultati della ricerca. Per quante critiche siano state mosse all’iniziativa, è un bene che l’SWG da un lato ed i suoi partner (Università di Trieste in primis) abbiano avuto il coraggio di sondare a fondo il nostro piccolo grande mondo. C’era bisogno di un approccio professionale e c’è da essere sicuri che le sorprese non mancheranno. Per chi ha gradito la partecipazione al sondaggio, nel frattempo, è ampiamente consigliata la partecipazione al panel on line di SWG: periodicamente si riceveranno inviti a partecipare alle iniziative dell’azienda e finalmente si potrà leggere i sondaggi sulle riviste e pensare “Hanno ascoltato anche me!”.

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