L’alta definizione? Non interessa a tutti

Sei in giro per la città e sbadigli nel traffico mentre cerchi di sintonizzare la radio. Passi una, due, tre frequenze e poi ti fermi su quella che si sente decentemente. Scendi dall’auto, indossi le cuffiette e vai a fare una corsetta: alle orecchie hai l’iPod e ti congratuli con te stesso per la qualità dell’audio rispetto a quella sentita prima in auto. Fai un allungo fino a Blockbuster per riportare un DVD noleggiato, scaduto da mesi.

Torni a casa e accendi il televisore: Inizi lo zapping e guardi un po’ di secondi di tante trasmissioni in onda. Alla fine ti fermi su un canale che sembra attirare la tua attenzione ma in realtà ti viene in mente che devi fare altro, nella stanza vicina. La TV sta accesa in sottofondo e magari la ricezione non sarà perfetta, ma non ti va di accendere il decoder per cercare il canale più pulito tra quelli in arrivo via satellite.

“Fare altro” si traduce nel dare un occhio alla coda del client P2P che hai lasciato a scaricare bit per tutto il giorno. Al mattino hai scelto due-tre film tra i più popolari del momento ed ora puoi guardarli senza andare al cinema o aspettare che siano pubblicati in DVD. Spegni la TV accesa nella stanza vicina ed inizi a guardare un DivX che, si direbbe, è stato ripreso con una telecamera nel buio di un cinema di provincia.

Mentre il film va avanti, ti cade l’occhio sulla fotocamera che hai lasciato domenica sera accanto al PC. Approfitti della serata attaccata allo schermo (altrimenti sarebbe difficile carpire il parlato del film) e inizi la copia delle foto. Il download è veloce: nonostante la tua fotocamera supporti i 7 MegaPixel, tu scatti le foto con qualità media. Tanto pensi che non le stamperai mai e così sulla schedina SD ce ne vanno di più.

Poi vai a dormire e ti fermi un attimo a pensare: continui a circondarti di apparecchi elettronici di alta qualità ed alta definizione, poi li utilizzi alla meno peggio. Ti diletti con i video formato francobollo di YouTube invece di vedere gli originali sullo schermo al plasma nel soggiorno, ascolti le canzoncine sull’iPod a 128 Kbps invece di ricorrere all’ampia discografia in CD che giace impolverata sulla libreria.

Preferisci scaricare film in bassissima qualità in DivX piuttosto che ricorrere al DVD fisico da comprare o noleggiare sotto casa. Hai MySky HD compreso nel tuo pacchetto satellitare, ma alla fine lo utilizzi sì e no una volta l’anno per registrare una partita di basket che poi non guarderai mai. Se tutti fossero come te, il mercato dei dischi ad alta definizione tipo Blu-Ray non decollerebbe mai.

E in effetti il mercato dei dischi ad alta definizione non sta decollando affatto. Chissà perché?

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