Real time Web e Privacy: le grandi sfide per i motori di ricerca

Ci sono due issues che in qualche modo stanno condizionando e sempre più orienteranno lo sviluppo dei motori di ricerca: il cosiddetto “real time Web” e la gestione della privacy degli individui, siano essi navigatori abituali o meno. Due tematiche solo all’apparenza slegate, che interessano tutti noi prima ancora che le aziende coinvolte.

Il primo tema, come è ormai noto agli analisti più accorti, è la buzzword che monopolizzerà i mesi a venire. In più di un’occasione le principali Web Company mondiali l’hanno indicato come linea guida dei propri piani industriali e in qualche modo la disponibilità continua e aggiornata delle informazioni è da sempre l’araba fenice del Web.

I motori di ricerca si candidano come leader natural del campo e non sorprende che Google stia lavorando alacramente sul tema: i risultati di ricerca del motore oscillano oggi tra risultati troppo vecchi per essere interessanti e intere pagine di link a notizie che starebbero meglio su Google News che sulle pagine principali del motore.

Il fenomeno è evidente ad esempio quando avviene una catastrofe in un piccolo paese: le prime due-tre pagine di risultati sono link ad articoli ripetitivi dei quotidiani; le successive, sono informazioni prese random da vecchi articoli, post di blog, pagine tratte da siti irrilevanti. Marginali i riferimenti ai social network, privati o pubblici.

Su quest’ultimo tema attori come Bing stanno cercando di cambiare la logica tradizionale dei motori di ricerca. La paura di molti, tuttavia, è che il mix sia troppo difficile da dosare: qual è davvero l’informazione rilevante nelle ore successive la catastrofe? E nei giorni successivi? Ed un anno dopo, che valenza hanno i singoli item?

Proprio qui si innesta la seconda sfda, quella della gestione corretta dei dati personali che gli utenti, spesso innavertitamente, lasciano a disposizione dei social network. La corsa alle informazioni in real time passa inevitabilmente dalla raccolta e dalla sistematizzazione di tali dati, con conseguenze poco gestibili da parte dei singoli.

A molti piace la ricerca in tempo reale di Twitter, che permette di capire l’awareness di un argomento, oppure quella di FriendFeed, che restituisce rapidamente le discussioni in corso sulla piattaforma indipendentemente dalla fonte in cui sono state inserite. Sono strumenti affascinanti, potenti per i geek e dannosi per gli stolti.

Non affascina, invece, l’idea di un Google con 10 twittate come risultato della ricerca. All’estremo opposto, un motore di ricerca unicamente concentrato su informazioni consolidate risulta anacronistico e, specie nel caso di eventi dirompenti, inutile. Chi riuscirà ad azzeccare il giusto mix, potrà ottenere credito illimitato dalla collettività.

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