Wireless, ma non troppo

In questi giorni di eccitazione collettiva per l’iPad, gli Apple-maniaci si precipitano ad esaltare la capacità del nuovo terminale di abilitare nuovi modelli di comunicazione interpersonale in mobilità, spaziando dalle attività più ludiche al lavoro intenso dei professional, che finalmente hanno uno strumento di dimensioni sensate su cui lavorare rispetto agli schermi ed alle tastiere degli Smartphone che pur negli scorsi anni avevano contribuito a definire un nuovo paradigma di collaborazione a distanza.

Nulla di particolarmente diverso dagli UmPC già disponibili sul mercato negli scorsi anni, a dire il vero: l’iPad è costoso per un uso amatoriale, ma rispetto ai modelli meglio disegnati degli ultimi anni (un nome su tutti: HTC Shift) ha un prezzo relativamente più accessibile e soprattutto una migliore integrazione con le tecnologie dominanti del futuro, cloud computing in particolare. Il design fortemente wireless-centrico tipico della produzione Apple degli ultimi anni trova infatti nell’iPad il suo trionfo definitivo.

Come la maggior parte degli UmPC, Tablet PC e Smartphone evoluti visti sul mercato negli ultimi anni, tuttavia, l’iPad si scontra con un brutto crollo della batteria dopo poche ore di utilizzo intensivo: proprio le connessioni dati, quella UMTS in particolare, sono artefici di un consumo esasperato di energia; gli schermi, sempre più larghi e luminosi, fanno il resto. Si fa fatica a fidarsi di terminali potenti, ma troppo in balìa del litio per essere strumenti di lavoro affidabili su base continuativa.

Sono un po’ di anni che si discute della cosiddetta “wire-free power”, l’alimentazione a distanza, senza troppi risultati: i prodotti oggi disponibili sul mercato al massimo consentono di risparmiare qualche filo mettendo cellulari e altri gadget tecnologici su piastre caricatrici. Si tratta dello scoglio più grande che questi terminali (e poi a salire quelli energeticamente più impegnativi, quali i notebook) dovranno affrontare nei prossimi anni, per realizzare finalmente il sogno di un lavoro veramente wireless.

3 pensieri su “Wireless, ma non troppo

  1. Non fa una piega. Avuto in prestito per qualche giorno è stato divertente giocarci un po’ ma sono arrivato alle medesime considerazioni. Anche se infinitamente meno glam, ha più autonomia l’hp-mini che uso normalmente. E poi si tratta effettivamente di un oggetto collocato fuori prezzo: 600 euro per il modello top, inclusa una navigazione in bundle, sarebbero già una buona cifra. Salutoni

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