Tempo di tech detox?

L'immagine di Scott Pollock che accompagna l'articolo di Elizabeth Bernstein

The Wall Street Journal ha pubblicato negli scorsi giorni un articolo di Elizabeth Bernstein particolarmente stimolante: l’eccessiva dipendenza dai device multimediali in ogni momento della giornata è un argomento che tocca da vicino tutti noi, per motivi di lavoro o per piacere. C’è un limite accettabile e un tipo di comportamento inaccettabile; l’autrice propone un decalogo per scoprire se abbiamo scavalcato il primo per adottare il secondo.

«10 Signs Your Devices Are Hurting Your Relationships:

  1. You can’t get through a meal without emailing, texting or talking on the phone.
  2. You look at more than one screen at a time, checking email while watching television, for example.
  3. You regularly email or text, other than for something urgent, while your partner or another family member is with you.
  4. You sleep with your phone near you, and you check your email or texts while in bed.
  5. You log onto your computer while in bed.
  6. You have had an argument with a loved one about your use of technology.
  7. You text or email while driving.
  8. You no longer go outside for fun.
  9. You never turn off your phone.
  10. When you spend time with your family—a meal, a drive, hanging out—each person is looking at a different screen.»

Alzi la mano chi non ha totalizzato 1-2-5 o magari tutti e 10 i punti. Con gradi diversi, ci siamo tutti in mezzo: abbiamo passato decenni a sfottere le casalinghe di Voghera e i loro televisori sempre accessi (durante il giorno) e siamo finiti con schermi piccoli/medi/giganti sempre accesi (sempre davvero stavolta). Gli smartphone sono stati la tecnologia più abilitante rispetto alle nostre comunicazioni quotidiane, ma anche lo strumento più invasivo.

Spegniamo il notebook e leggiamo un libro. Ma il libro ora è sul reader, quindi ecco acceso un nuovo device. Ascoltiamo un po’ di musica di sottofondo ma poi visto che lo facciamo via PC perché non fare una scappatina sul Web per leggere l’e-mail? Questa sciarada tecnologica può andare avanti all’infinito, perché tanto non c’è occasione sociale, anche solo a livello familiare, in cui non c’è almeno uno schermo acceso, una suoneria che trilla.

La Bernstein propone un detox tecnologico progressivo, partendo magari con poche ore al giorno. Il problema è che, conoscendoci, possiamo pure evitare di accendere il notebook/il tablet/lo smartphone/il televisore per qualche ora, ma tanto poi facciamo il riperduto appena torniamo, tutti felici, in mezzo al flusso. Il fornitore di energia elettrica esulta, i nostri amici online pure. Magari vogliono dirci di aver tentato anche loro un detox tecnologico.

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