Viva le simmetrie di Facebook

Sembrerebbe che Facebook sia pronta a lanciare una nuova “modalità relazionale” tra i propri utenti. Accanto alla classica “amicizia” su cui ruotano attualmente tutte le relazioni tra i Privati, dovrebbe comparire la possibilità di “seguire” gli aggiornamenti di un altro utente senza ulteriori obblighi di vincoli reciproci. Qualcosa di simile a ciò che avviene oggi con le pagine di organizzazioni e celebrità.

Diventare “fan” di qualcun altro, nel delicato mondo degli equilibri di Facebook, rischia di diventare quasi stalking digitale: non tutti gradiranno avere degli occhi puntati sopra il proprio profilo, soprattutto se sono quelli di una persona cui si è evitato di dare l’amicizia. Sicuramente ci saranno meccanismi di disclosure su più livelli dei contenuti, ma questo complicherà ulteriormente i settaggi della privacy.

Si potrebbe dire che il “follow” unidirezionale è già diffuso presso altre piattaforme, Twitter in primis. Il problema è che questi ambienti somigliano oggi sempre più a servizi di broadcasting delle proprie idee più che veri e propri social network. La cartina di tornasole è proprio Facebook, dove tra le storiche “pagine fan” e i profili personali le dinamiche di interazione sono diversissime e poco omologabili.

Un social network, se vuole davvero rappresentare i legami di amicizia tra i propri membri, deve necessariamente essere simmetrico; le piattaforme nate asimmetriche (e magari oggi moribonde come FriendFeed) rischiano di diventare santuari dell’ego boosting. Il continuo misurarsi a vicenda il rapporto tra followers e followed sulla lunga diventa stancante e disincentiva il dialogo sereno tra pari.

Si spera quindi che l’iniziativa di Facebook faccia la fine di Places, Deals e degli altri mille tentativi abortiti negli ultimi anni di uscire dall’approccio storico e provare a cambiare pelle. Si possono capire quelli di monetizzare il successo globale, meno quelli che provano a indebolire una struttura relazionale magari rigida, ma che ha convinto 700 milioni di utenti grazie alla semplicità dei meccanismi relazionali.

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