Tra factual entertainment e disastri naturali

Il successo televisivo di Real Time sul Digitale terrestre è ormai un dato di fatto. In estate il canale principe del factual entertainment ha toccato punte del 3% dell’Auditel, superando reti ben più blasonate quali La7 e talvolta equiparando l’ascolto totale di decine di canali free. Un successo dovuto probabilmente al contenuto “familiare” dei programmi e allo stile non gridato dei conduttori.

Il canale è prodotto da Discovery Networks Western Europe, società che negli anni ha saputo affiancare all’ingombrante Discovery Channel una serie di contenuti specifici per ogni piattaforma, vista la presenza su Sky e Mediaset Premium oltre che sul DTT. Proprio quest’ultima piattaforma sembra costituire la sfida più difficile, vista l’assenza di abbonamenti e la necessità di vendere pubblicità.

La nuova risposta, che nei piani dell’emittente dovrebbe costituire l’alternativa maschile al più femminile Real Time, è Dmax, lanciato qualche giorno fa con una programmazione interamente basata sulla library internazionale di Discovery, con particolare attenzione a motori, catastrofi naturali, crime e altre amenità che i produttori ritengono adatte al pubblico maschile adulto, over-30.

Un assaggio della programmazione iniziale di Dmax in Italia

La scelta dei contenuti è raccapricciante, in tutti i sensi. Gli uomini vengono immaginati come spettatori perversi di tutto ciò che è borderline, esplosioni violente od omicidi seriali poco importa. Una scelta che stride profondamente coi toni pacati di Real Time, che contrariamente alle aspettative dei produttori ha coinvolto negli anni un pubblico maschile evidentemente meno maniaco.

Si dirà che l’altro canale espressamente dedicato allo stesso target, Italia2, presenti spesso contenuti simili, siano essi monster truck o documentari estremi. Eppure, la programmazione della rete Mediaset sembra più equilibrata, con cartoni, videoclip e programmi comici a intramezzare gare di wrestling e film dell’orrore. Su Dmax invece non ci sarà nulla di tutto ciò, solo tensione a go go.

Ci sono alternative più sobrie, quali Rai5, che però falliscono nel coinvolgimento dell’utente e spesso si risolvono in un approccio opposto, troppo sonnolento e poco attento al contemporaneo. In qualche modo, per ora sembrano migliori i canali “femminili” quali La5 o La7d o appunto Real Time; nessuno sembra aver trovato il giusto mix che equilibri divertimento e interessi per gli uomini.

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