Addio fiducia nel marketing

Periodicamente The Fournaise Marketing Group vuole far parlare di sé e quindi pubblica delle bombe sul proprio sito che poi inevitabilmente coinvolgono e fanno discutere i markettari di tutto il mondo. Si tratta solitamente di ricerche condotte su top manager di grandi e medie aziende, chiamati a giudicare il lavoro dei loro uffici Marketing o delle Agenzie fornitrici.

Questi erano alcuni findings degli studi dello scorso anno

«80% of CEOs were not very impressed by the work done by Marketers and believed Marketers were poor business performers. CEOs thought Marketers: (1) could not adequately prove the positive business impact their marketing activities had, (2) had lost sight of what their job really was (i.e. to generate more customer demand for their products/services), and (3) were not business performance-obsessed enough. […] 69% of CEOs admitted that over time, they had stopped imposing specific business-focused Key Performance Objectives (KPOs) and Key Performance Indicators (KPIs) for Marketers to achieve.»

E questi alcuni spunti emersi oggi.

«78% of CEOs around the world believe Ad & Media Agencies are not performance-driven enough and do not focus enough on helping to generate the (real and P&L-quantifiable) business results they expect their Marketing departments to deliver. […] 76% of CEOs feel Ad & Media Agencies are not business-pragmatic enough, are too inward-looking, talk too much about “creativity as the saviour” without really being able to unquestionably prove or quantify it, and are often too opportunistic. […] 74% of CEOs think Ad & Media Agencies are too disconnected from the short- and medium-term business realities […] 72% of these CEOs admitted they soon realised Ad & Media Agencies were not as data- and science-driven as they had expected, relied too much on gut-feelings, hearsay, wrong methodologies and questionable information»

L’azienda che pubblica le ricerche si occupa di marketing performance management e inutile dirlo ha in tasca la ricetta per far invertire la rotta alle aziende insoddisfatte grazie a una maggiore responsabilizzazione dei propri Marketing Manager. Pur tenendo in conto questa tara metodologica, comunque, non ci si riesce a meravigliare tanto dei risultati delle indagini.

Chiunque tra noi sia stato in momenti diversi da una parte e dall’altra delle classiche barricate Account Manager vs. Marketing Manager o Cliente vs. Consulente ha probabilmente cambiato idea sulla capacità di agenzie e società specializzate nell’indirizzare correttamente gli investimenti di marketing anche a causa di troppi comportamenti opportunistici, meschini.

L’agenzia fa i propri budget vendendo progetti di comunicazione che stanno in piedi con gli stecchini a Manager insicuri che di conseguenza i budget aziendali non li fanno proprio. Molti hanno iniziato a parlare di “digital” come soluzione misurabile, salvo poi tirar fuori KPI del tutto scorrelati con l’effettivo andamento del business aziendale, col ritorno sugli investimenti.

È indubbiamente un far west e la crisi perdurante esaspera i comportamenti opportunistici; ma è davvero paradossale che non si abbia il coraggio di investire in campagne di marketing pagate sulla base della performance, piuttosto che continuare a rosicchiare centesimi dai costi. Dobbiamo tutti vendere di più, dobbiamo avere il coraggio di metterci in gioco.

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