Appena pochi anni fa, l’accoppiata sarebbe stata naturale: BlackBerry era IL brand di smartphone dei Manager, gli stessi che volavano su e giù per l’Italia con la pur bistrattata ma insostituibile Alitalia. L’aereo atterrava e prima dell’apertura delle porte gli inconfondibili trilli delle e-mail accumulate suonavano all’unisono.
Poi da un lato è arrivato l’ennesimo tracollo di Alitalia, quello che ha portato alla privatizzazione sui generis dei capitani coraggiosi. Parallelamente, BlackBerry iniziava la lunga discesa agli inferi dovuta all’esplosione degli iPhone prima e al lento dominio progressivo di Android, soprattutto sul mass market.
Alitalia ha provato più volte il rilancio di marketing, anche con una profonda revisione della brand image, oggi molto più stilosa e non solo su Web. BlackBerry ha provato a rinnovare la sua immagine e la linea di prodotti, ma il tentativo è fallito miseramente. Oggi Alitalia vivacchia, BlackBerry sta scomparendo del tutto.
Quando negli scorsi giorni Alitalia ha contattato i suoi clienti promuovendo BlackBerry, i commenti impietosi dei clienti si sono sprecati, soprattutto in termini di analogie tra i disastri compiuti dal Management delle due compagnie, eternamente prossime al fallimento e mai veramente rilanciate o rilanciabili fino in fondo.
Si tratta di due vicende che, seppur diverse in termini di storia e di rapporti con la politica (e quindi di possibili esiti futuri), sono accomunate dall’essere state un tempo monopoliste e poi aver distrutto la propria credibilità sui mercati di riferimento. Peccato soprattutto per le decine di migliaia di dipendenti coinvolti.