Guadagnare sul Carnevale

In questi giorni i cittadini di Nizza sfogliano la brochure del Carnevale cittadino, la cui edizione 2004 è ormai prossima. Evento molto interessante, per almeno due motivi:

  • perché evidentemente i nizzardi riescono a vendere bene le proprie creazioni;
  • perché evidentemente gli italiani non ci riescono.

Il logo di Nice CarnavalLa visita al sito ufficiale (consigliata la versione in Flash, evidentemente) è utile a capire meglio: per accedere alle manifestazioni in programma, è necessario pagare. Dieci Euro per il biglietto popolare, venti Euro per quello “top”, in tribuna numerata, cinque per accedere al Giardino delle meraviglie.

Come si fa a far pagare uno spettacolo che si svolge per le strade cittadine? Semplice: chiudendo tutto il centro, con barricate. Così, per accedere alla Promenade des Anglais (il lungomare su cui si svolgono le sfilate) o a Place Masséna (la piazza principale della città, in cui si svolgono gli altri eventi), bisogna accedere agli appositi botteghini. Impressionante, a guardarlo dall’esterno… Ed i lavori sono iniziati mentre in Italia si festeggiava l’Epifania, praticamente appena finiti i festeggiamenti per Capodanno.

Ma l’Ufficio del Turismo e dei Congressi di Nizza non si ferma a contribuire all’organizzazione dell’evento: propone pacchetti completi con albergo a 2 stelle, sino a pacchetti da 4 stelle. E sono differenziati: i primi vanno da 165 a 330 Euro, i secondi da 215 a 1.103 Euro.

Cosa dovrebbero imparare gli italiani (senza far nomi: Venezia, Viareggio, Cento)? Che è possibile trovare un equilibrio: magari non arrivare agli eccessi nizzardi, ma che un turista qualcosa deve lasciare, in una città. Soldi, possibilmente.

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