Buttare i partigiani nelle foibe o giocare col parlamento sloveno?

Un annetto fa un’interrogazione parlamentare alla Camera italiana aveva chiesto l’oscuramento di un gioco contenuto in una testata slovena, Mladina On Line. Il gioco, infatti, tocca la sensibilità degli italiani: Fojba 2000 richiama alla mente tragici genocidi del passato. In questi giorni, Silvia Ferretto Clementi, una consigliera regionale lombarda, ha riscoperto il giochino ed ha avviato un nuovo polverone politico.

Oggi è intervenuto anche il super-occupato (?) Ministro dell’Innovazione, Lucio Stanca, a chiedere l’oscuramento dello pseudo-tetris. La cosa che fa sorridere della vicenda sono soprattutto gli altri giochi proposti dalla rivista slovena: prima di tutti Parlament Invaders 2000, una specie di Space Invaders con protagonisti i politici sloveni. Chi vincerà? Il Governo italiano o gli ironici flashari sloveni?

Dirty Kuffar: un rap piacevole (per chi non capisce le parole)

Rispetto alla musica da copertina di Janet Jackson, stavolta assistiamo ad uno stile ben diverso: sta facendo il giro delle agenzie la notizia riportata dai quotidiani inglesi di un video suonato da Sheikh Terra e Soul Salah Crew, gruppo di rapper britannici. Il motivo di tanto clamore è che Dirty Kuffar, cioè “Sporchi infedeli”, inneggia apertamente al sempre irreperibile Osama Bin Laden ed ai suoi progetti terroristici.

Da vedere, sui vari siti che lo diffondono: almeno si può cercare di capire perché i terroristi cerchino di convincere i Musulmani ad odiare tutti gli “infedeli”. Così, forse, si potrà anche intuire perché la risposta degli occidentali è sempre (verbalmente e non, purtroppo) più estremista, in un senso o nell’altro… E le incomprensioni crescono.

Alla ricerca del seno di Janet

Il seno nudo di Janet Jackson mentre canta con Justin TimberlakeAvevamo già parlato del tormentone Super Bowl: finito l’evento, è iniziato il tormentone Janet Jackson. L’articolo di ieri su Html.it e lo Zeitgest di Google relativo agli scorsi giorni parlano chiaro: i navigatori di tutto il mondo sono impazziti per la foto della cantante con un seno semi-scoperto.

Quello che colpisce di più della storia, però, è il teatrino che è stato scatenato off-line: Janet Jackson è stata “bandita” dalla cerimonia di assegnazione dei Grammy Awards; la CBS ha chiesto un’inchiesta federale e si prepara a trasmettere l’evento musicale in differita, al fine di “prevenire” eventi talmente “spiacevoli”. Molto interessante l’articolo sulla vicenda pubblicato sul sito di Radio 105: emergono seri dubbi su chi abbia voluto alzare il polverone. Sullo stesso sito, d’altronde, si può leggere un articoletto del 21 gennaio scorso a proposito del nuovo album della cantante: “stranamente”, il filo conduttore dello stesso sembra essere il suo nuovo chiodo fisso, il sesso. Le coincidenze della vita…

Il ritorno di Morpheus e le (solite) nuvole sul P2P

Il logo di MorpheusTorna alla carica Morpheus, prodotto di StreamCast Networks che per qualche tempo era stato il “gemello scemo” di KaZaA, oggi leader incontrastato nel settore dei programmi peer to peer. Lo fa con una versione 4 che, interessante sulla carta (permette infatti un’ampia interoperabilità tra i maggiori network mondiali), è un concentrato di spyware ed adware: i commenti sul Forum di Punto Informatico vanno tutti nella direzione di allertare gli utenti a non scaricare il prodotto. Più complessi i giudizi pubblicati sulle piattaforme che permettono il download: c’è chi si lamenta che il programma gli ha “distrutto” il sistema operativo, costringendolo alla reinstallazione da zero, chi plaude all’innovatività.

Peccato che proprio Morpheus, nel luglio scorso, aveva dichiarato

«Morpheus 3.2 è la risposta alle legittime preoccupazioni dei nostri utenti circa l’invasione della loro privacy. Sebbene noi non giustifichiamo la violazione del copyright, non siamo neppure disposti a passare sopra il bersagliamento dei nostri utenti e l’invasione della loro privacy»,

come è ancora possibile leggere nell’archivio di Punto Informatico.

La stessa rivista elettronica, qualche giorno fa, informava dell’iniziativa del consorzio P2P United, l’“associazione di categoria” di alcuni dei maggiori produttori di software P2P statunitensi, di premere sul Congresso USA per essere scagionati dall’idea di favorire la diffusione di contenuti pedopornografci. Un modo per togliersi dalle scarpe almeno un sassolino, rispetto alle continue lotte legali che accompagnano la crescita del P2P.

Le lotte sono arrivate ad esiti paradossali: KaZaA porterà in giudizio RIAA e MPAA per violazione dei propri copyright… (!) Un altro protagonista di ripetute disavventure legali, il Michael Robertson CEO di Lindows, ha nel frattempo lanciato una versione gratuita del proprio sistema operativo attraverso i vari sistemi P2P. Un modo di superare le controversie legali che l’hanno visto soccombere in molti stati europei…

Internet causa il 10% dei divorzi

Questa sarebbe la percentuale britannica secondo Paula Hall, consulente di Relate, azienda specializzata in “cure” per relazioni in crisi.

Dall’altra parte della Manica, d’altronde, più che della pornografia (che sembrerebbe essere il motivo per gli uomini), si ha paura di chat e comunità virtuali in genere: qualche anno fa fece scalpore la storia di Janet Woodhouse, casalinga inglese che dopo appena pochi mesi di spensierate navigazioni aveva lasciato la famiglia, correndo in Australia. Recentemente, siti inglesi specializzati sul divorzio hanno puntato il riflettore sulle “responsabilità” di siti come Friends Reunited, piattaforma che permette di reincontrare vecchi compagni di scuola ed antiche fiamme.

Queste sono le principali indicazioni di Relate, per scoprire se il proprio matrimonio rischia la crisi

«Signs that a partner may be in a relationship over the internet:

  • they are spending more and more time on the internet particularly in chat rooms and those to do with sex and sexuality;
  • they try to hide information from you;
  • they can’t stay away from the computer for long periods of time;
  • they become distant, secretive or even critical of you.

Warning signs you may be at risk of having an internet affair:

  • all of the above;
  • you find yourself thinking about using the internet for purposes of making sexual contact;
  • you find yourself talking with one or more individuals on a regular, or pre-arranged, basis;
  • you make attempts to contact these individuals by other means;
  • you become aroused by the contact you have on line – more than with your partner;
  • you feel guilty about your online activities.»

Dopo aver letto queste simpatiche istruzioni pensate anche voi di essere sull’orlo del divorzio, ma non ve n’eravate mai accorti?

Carina, simpatica, tenera… Miliardaria, più che altro

Hello KittyDifficile non conoscerla: da oltre venti anni Hello Kitty è la micina più famosa del mondo. Furoreggia su qualsiasi cosa: dagli articoli per la casa a quelli per la scuola, dalle borsette al cibo. I suoi fan sono di età molto diverse, diffusi in tutto il mondo: anche in Italia.

La Sanrio, azienda giapponese, ha creato decine di personaggi: così, oltre alla gattina, è facile conoscere i vari Keroppi (il ranocchio), Pekkle (il papero), Pochacco (il cagnolino). Un mondo teeeenero.

Ciò che, come al solito, sfugge a molti, è il business che sta dietro il personaggio: non solo il merchandising, non solo i cartoni animati, ma anche i parchi HarmonyLand e Puroland. L’azienda è florida: il sito americano mostra le innumerevoli opportunità di business che vengono offerte, “oltre 100 al mese”… (!) Le agenzie in questi giorni stimano il giro di affari in 500 milioni di dollari.

La gattina, nata nel 1974, festeggerà il suo trentesimo compleanno il prossimo 1 novembre: i fan orientali sono eccitatissimi all’idea. Come non approfondire la conoscenza del simpatico gioiellere giapponese che offre le sue Kitty in platino a “soli” 3.000.000 di yen?