Consumi culturali e consumi tecnologici

Il logo dell'AIEL’Associazione Italiana Editori ha pubblicato i risultati di un’indagine ISPO sui “contenuti digitali”, ma in Rete l’unico dato che sembra interessare agenzie e portali sono i dati sull’uso di Internet. In realtà, l’indagine sembra interessante soprattutto per la doppia natura quantitativa/qualitativa, in particolare per quanto riguarda i risultati sul confronto dei canali “libro”, “telefonia” e “Internet”.

Ad esempio, fa maggiormente piacere scoprire che dal 2002 al 2004 il numero di libri letti dagli italiani sale da 2,3 a 2,9. Dati “ridicoli” se confrontati con il successo della telefonia mobile (già 12,5 milioni di italiani sembrano usufruire di servizi informativi via cellulare) ed Internet (si arriva a parlare di 21 milioni di utenti), ma pur sempre indice di un’editoria cartacea che ha saputo ritagliarsi un ruolo rispetto agli altri canali informativi. Sulla Rete, d’altronde, riviste come Panorama sembrano perdere la propria qualità (ammettendo che ci sia nell’edizione cartacea, nella fattispecie…), pubblicando articoli deliranti su Internet ed i suoi fenomeni principali.

Per la cronaca, l’altra ricerca pubblicata oggi dall’AIE, a cura dello IARD, mette in luce che i docenti italiani abitualmente accedono ad informazioni su Web per preparare le proprie lezioni: ci sarebbe perciò da sperare che potessero incontrare contenuti “decenti”…

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