C’era una volta Clarence…

La storica foto di Gianluca Neri sulla copertina di Ed ora ne rimane ben poco, verrebbe da dire. Clarence, lo storico “wwworld apart” della Rete italiana, vaga ora come uno zombie sotto l’egida di Dada, la webcompany fiorentina che nel 2001 comprò il portale dai fondatori, che a loro volta l’avevano ricomprato dalla moribonda svedese Spray. Una storia societaria che passa anche attraverso l’euforia di inizio decennio e che si conclude con le insistenti voci di chiusura definitiva di qualche mese fa

Oggi Clarence è un “qualcosa” non meglio definito, che cerca di portare traffico ai siti di Dada e raccoglie materiali, soprattutto free, dalla Rete. Esempio squalliduccio la sezione Giochi, silloge dei soliti giochini virali che girano di e-mail in e-mail. Si capisce così l’amarezza del sempre brillante Gianluca Neri nel vedere il proprio figlio prediletto arrancare con gli “arraponi” (?) che oggi frequentano Clarence.

Clarence suona per Dada come un’occasione fallita. È impressionante vedere la differenza qualitativa tra il Clarence “vecchia maniera”, riconoscibile dalla vecchia grafica ed ancora (per poco?) rintracciabile grazie ai motori di ricerca (un esempio: Noia Portale) ed il portale attuale, parente nobile dei siti “solo link a dialer” che sono nati e cresciuti negli ultimi mesi. Un caso molto interessante anche perché, di fatto, era una delle poche comunità italiane veramente coese. Così coesa che, piano piano, è scivolata via, verso sponde (culturalmente) più floride

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