Pausa di riflessione

Due temi, diversamente scottanti, stanno infuocando blog, forum e comunità varie. Da una parte, le agenzie hanno rilanciato il comunicato stampa dell’Unione Consumatori sulle implicazioni della recente Legge 106/2004 sui siti Web, in particolare sull’ampliamento dell’obbligo di depositare alle biblioteche nazionali copia di ogni informazione diffusa presso il grande pubblico. Dall’altra, pare che gli utenti italiani si siano lanciati nel gioco perverso cercare su Internet i filmati del povero “ostaggio americano decapitato” o il “filmato decapitazione Iraq” (sono le keyword che sembrano più usate), spingendo alla riflessione chi le informazioni le conosce e deve scegliere se diffonderle o meno.

Particolarmente interessante il dibattito sul blog di LorenzoC: si va da chi ricorda simili atrocità anche nel nostro paese a chi non vede l’ora di diffondere l’orrore. C’è qualcosa che lega questo tipo di situazioni alla Legge 106: fino a che punto chi divulga delle informazioni deve essere un “professionista”, fino a che punto deve assumersi le responsabilità di questa azione?

I filmati di Nick Berg verranno downloadati da centinaia di migliaia di persone nelle prossime ore. Da una parte questo è bene: l’orrore, probabilmente, va conosciuto da chi desidera conoscere “la verità”. Dall’altra, quanti saranno i siti che li presenteranno adeguatamente (ad esempio: inserendo una nota per la tutela dei più sensibili) e quanti invece “sbatteranno il mostro in prima pagina”, per aumentare il traffico sul proprio sito? Strumenti come Google ed il suo page rank faranno il resto.

Non bisognerebbe essere molto pessimisti sulla legge 106, comunque. Persino al al Ministero dei Beni Culturali non ci credono. O meglio, da bravi burocrati stanno immaginando dei fantasmagorici comitati che sbroglino la matassa. Probabilmente, finirà come il Decreto Passigli ed altre amenità simili.

2 pensieri su “Pausa di riflessione

  1. Io spero ancor sempre in un paese, in un tempo, in un mondo in cui la libertà d’espressione non debba essere concessa solo dietro vidimazione del patentino di giornalista.

    Io ho pubblicato il link del filmato con tutto il gusto della libertà di farlo, che un blog mi concede e un giornale mai e poi mai mi concederebbe(a meno che non sia diretto da un panzone sedicente ex-spia della Cia).

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