Il bisogno impellente di un quotidiano sui media

Se qualcuno lo avesse, potrà Media Quotidiano soddisfarlo? In questa veste, almeno, l’iniziativa era stata presentata un mese fa. Gli obiettivi da subito sono sembrati ambiziosi: oggi, il prezzo di copertina ad 1 Euro viene sfidato dalle vendite via Web a 60 cents ed il target è quello sognato da molti markettari in Europa: under 40, bloggari, magari anche double income no kids, che ci sta sempre bene. Probabilmente il ritratto del direttore stesso, Mario Adinolfi.

Bisogna fare attenzione, comunque, a dire che «non è un nuovo quotidiano. E’ un quotidiano nuovo, e la distinzione non è di poco conto.» Questo uno dei punti più illuminanti dell’intervista che il neo direttore ha rilasciato ad Infocity, cercando di dimostrare che l’ovvio paragone con il fallimentare PuntoCom è fuorviante (ma in cosa?).

Bisogna dire che in termini di marketing il giornalista in questione sembra avere le idee chiare. Oltre all’intervista in questione, ha inviato un’e-mail a Macchianera (alias la piattaforma che raccoglie più lettori potenziali) con tanto di link pubblicitario ed ha reclamato un passaggio promozionale persino su Il Barbiere della Sera, solitamente austero, pubblicizzando la migliore delle collaborazioni, quella di Stefano Disegni. Soprattutto, ha capito che le migliaia di laureati in Scienze della Comunicazione e dintorni cercano eternamente lavoro e per questo, dopo aver lanciato MediaJob in versione cartacea e virtuale, ha previsto delle rubriche apposite anche sul suo nuovo quotidiano.

Deo gratias, siamo ancora (per poco) in un paese libero, sebbene “a metà”. In bocca al lupo a Missunderstanding ed a Mario Adinolfi per le loro carriere giornalistiche e politiche. Sperando che non si intreccino troppo.

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