Corpi che comunicano

Alla fine è la quadratura del cerchio, il ritorno all’inizio: sarà il corpo umano a comunicare. Pagando le opportune royalties a Microsoft, ovviamente: il geniale brevetto 6.754.472, rilasciato il 22 giugno scorso, permetterà a Redmond di sfruttare la resistenza fisica del corpo umano. Pare che si sprechino i benefici: un mondo wireless, a prova di cracker.

In confronto, l’ideona di IBM e MIT che fece scalpore qualche anno fa strappa un sorrisetto: era il 1996, si provava a scambiare biglietti da visita e carte di credito con una stretta di mano. Stavolta, c’è un brevetto ben più esteso.

Questo è l’abstract, che dimostra la grande genericità (come al solito) del brevetto statunitense:

«Methods and apparatus for distributing power and data to devices coupled to the human body are described. The human body is used as a conductive medium, e.g., a bus, over which power and/or data is distributed. Power is distributed by coupling a power source to the human body via a first set of electrodes. One or more devise to be powered, e.g., peripheral devices, are also coupled to the human body via additional sets of electrodes. The devices may be, e.g., a speaker, display, watch, keyboard, etc. A pulsed DC signal or AC signal may be used as the power source. By using multiple power supply signals of differing frequencies, different devices can be selectively powered. Digital data and/or other information signals, e.g., audio signals, can be modulated on the power signal using frequency and/or amplitude modulation techniques.»

Ma chi pagherà i diritti a Microsoft? Per cosa? Persino a Taipei si interrogano su questa “nuova” forma di “comunicazione”… Per ora, sembra soprattutto un’iniziativa di marketing.

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