Olghina di Robilant conclude il suo intervento odierno su Dagospia «L’America ci batte in quanto a vizi privati e pubbliche virtù, non c’è che dire.» Osservazione che potrebbe sembrare solo un luogo comune, se non fosse che è la chiara conclusione di un articolo crudele ma realistico sulle vicende dei coniugi Clinton, narrate da Christopher Andersen in American Evita: Hillary Clinton’s Path to Power.
Ne esce un quadretto veramente terribile di una coppia ossessionata dalla propria immagine pubblica: Hillary Clinton, in particolare, avrebbe minuziosamente coperto ogni scappatella propria e del marito adoperando un pugno di ferro in casa ed un’immagine iper-curata dai propri addetti stampa all’esterno. Ancora oggi i coniugi Clinton sono molto più in vista del candidato Kerry e tutti gli statunitensi aspettano con ansia che esca allo scoperto nel 2008. Non è un caso, probabilmente, che il suo attaccamento esasperante ai media sia stato uno dei motivi per l’interpretazione di Meryl Streep in The Manchurian Candidate…
L’Europa potrebbe diventare sempre più statunitense anche in questo: speriamo di no. Prima era stata l’era della comunicazione politico-pubblicitaria, poi quella degli scandali, ora quella totalizzante di dietrologia vs. consenso. In USA sono arrivati a fare le pulci alle parolacce di Hillary ed anche il primo capitolo del libro non è da meno. A quando le parolacce di Veronica Lario?
A mio parere l’Europa rischia veramente di perdere la propria identità….
Mi auguro che questo non avvenga mai