Promozione fa rima con corruzione

Organizzare degli eventi è affascinante, emozionante e (perché no?) redditizio. Le Olimpiadi, di per sé, sono un riassunto di tutto quello che un bravo organizzatore di eventi dovrebbe sapere e dovrebbe saper fare in termini di coordinamento tra promozione d’immagine, comunicazione, informazione.

Sugli effetti benefici delle Olimpiadi, si può richiamare alla mente quell’analisi che stimava 34.000 posti di lavoro in Piemonte grazie alle Olimpiadi invernali 2006. Esagerata o realistica che fosse, descriveva bene le enormi aspettative che enti locali, aziende e governi ripongono nei grandi eventi. I primi per attrarre risorse, le seconde per “lavare” la propria immagine nell’acqua limpida olimpica ed i terzi per muovere un po’ l’economia.

Quando l’acqua si sporca, però, sono dolori per tutti. Di corruzione del Comitato Olimpico se ne era parlato ampiamente ai tempi delle olimpiadi invernali a Salt Lake. Nulla di nuovo sotto il sole quando si sentono analoghi misfatti per quelle estive di Sidney. La novità è che anche quelle del 2012, le prossime ad essere assegnate, saranno probabilmente “messe all’asta” ai migliori offerenti. Lo ha svelato un documentario della BBC, mettendo in ambasce il Comitato Promotore di London 2012.

C’è poco da meravigliarsi: oltre a Londra, le altre città candidate sono Parigi, New York, Madrid and Mosca. Non si era mai visto un simile schieramento di grandi capitali (in tutti i sensi). Per ora l’unico tratto in inganno è stato tale Ivan Slavkov, il bulgaro che mantiene il seggio a vita eterna al CIO. Vedremo chi sarà il prossimo a saltare (e non con l’asta). Vedremo quando l’acqua tornerà limpida. Se, tornerà limpida o si trasformerà di nuovo in una bibita gasata.

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