Il maghetto europeo e le statue viventi

C’era da aspettarselo: le agenzie cercano di far credere che il maggiore concorrente per Harry Potter possa arrivare dagli Stati Uniti. Perché no: il giovane mago suona da sempre sin troppo “europeo” e può essere che anche Susanna Clarke avrà i suoi 5 minuti di gloria presso il vorace pubblico degli adolescenti mondiali. Gli adulti si sorbiranno prima i libri, poi i film, poi il merchandising: cosa non si fa per i propri figli e le loro mode del momento. 

Il successo di Harry Potter, d’altronde, dura da troppo tempo: difficile non dar ragione a chi vede nello scarso successo europeo dell’ultimo film sull’argomento un primo segnale di declino. Il pubblico cresce e probabilmente molti continueranno a leggere i libri, ma a trovare infantili i film. Il protagonista, d’altronde, cresce ancora più del pubblico (l’adolescenza colpisce ancora) ed è pressoché ridicolo, in questo ruolo.

La “madre” del mago britannico, Joanne Kathleen Rowling, tra un figlio e l’altro, si gode comunque il suo successo personale. Il suo sito personale impazza e la città di Edimburgo vorrebbe dedicarle una statua. Eppure non si direbbe che sia morta come il più illustre Robert Louis Stevenson. Pare che, contrariamente a quanto comunicatoci recentemente, non voglia più far morire nemmeno la sua creatura preferita: sette libri, per lei, non posson bastare. È dura dar da mangiare a tre figli.

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