L’insostenibile lentezza di Microsoft

Basta un giro sui computer di un’azienda o di un’università europee: un numero imprecisato di computer viene ancora gestito con Windows 98, un buon numero con Windows 2000, un numero ormai pari con Windows XP Home o Professional. Si direbbe l’avanguardia.

In realtà, si dovrebbe ricordare che Windows XP ormai risale a tre anni fa. Ed altrettanto vecchio, dunque, è Microsoft Internet Explorer: sebbene rimanga di gran lunga il browser più utilizzato, è sotto continuo attacco dei professionisti ICT, che lo considerano ormai superato e soprattutto pericoloso.

Non che vada meglio in termini di applicazioni: è vero che Microsoft ci ha proposto una versione 2002 (Office XP) ed una versione 2003 della propria suite Office, ma anche in questo caso latitano le innovazioni significative. Qualcuno anzi si lamenta che le scelte di interfaccia implementate rispetto alle versioni precedenti siano un passaggio all’indietro in termini di usabilità. Questione di gusti?

Nel frattempo, Microsoft ci allieta con il Service Pack 2 e dopo qualche giorno annuncia i “cerotti” allo stesso: la correzione delle correzioni? Oppure se ne esce con prodotti banali come Windows XP Starter Edition.

Ciò che fa notizia, l'”anticipo” nel rilascio di Windows Longhorn al 2006 ma con metà delle funzionalità “importanti”, è quantomeno surreale: basta scorrere gli archivi su Internet per scoprire come Longhorn dovesse essere inizialmente pubblicato entro la prima metà del 2003! Sarebbe stato un tempo coerente con la tradizione Microsoft. Ora, invece, tra Windows XP e Windows Longhorn con Fs passeranno sei anni. Per partorire cosa, poi?

Stavolta, gli utenti del MacOS hanno ragione: l’annuncio che Longhorn stabile verrà reso noto nel 2011, dopo 10 anni di sviluppi, è ridicolo. O fa piangere, questione di punti di vista.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.