La Chiesa Cattolica italiana ed il mondo della comunicazione

Si lancia in progetti faraonici, la Conferenza Episcopale Italiana, che in un documento schianta-PC (un PDF di 1,3 MB?) ci illustra la propria visione del “nuovo” mondo di quelle che definisce comunicazioni sociali

Il tutto con lati molto positivi, lati oscuri, lati difficili da attuare. Tra i primi, sicuramente, l’osservazione che ci siano troppi sacerdoti in televisione: cosa non deprecabile di per sé, ma per il messaggio che gli stessi vorrebbero portare. O quello che, al di là degli buone intenzioni, passa davvero.

Tra quelli più oscuri, il desiderio impellente di attribuire ad ogni diocesi un ufficio stampa, con tanto di portavoce ufficiale del vescovo. Cosa hanno da comunicare, di particolarmente interessante? Quanta disponibilità sincera possono ottenere presso i mass media e quanto, invece, filtrerà nelle pagine locali per le solite amicizie fraterne tra direttori di giornali e potentato locale?

Tra le tante proposte, alcune sono molto interessanti (altre molto discutibili). Quella di dotare ogni parrocchia di un sito Web appare affascinante ma di difficile attuazione pratica. A meno che non si voglia percorrere la strada di una paginetta statica per ogni chiesa della diocesi, la prospettiva ancora più sbiadita è quella dei soliti siti caserecci con tante gif animate e pochi contenuti aggiornati. Un vero peccato (è il caso di dirlo).

1 pensiero su “La Chiesa Cattolica italiana ed il mondo della comunicazione

  1. Alla presentazione dell’illuminato documento il leitmotif che ha caratterizzato la teoria dei sacerdoti in tv è stato più o meno: “andate e indottrinate… ma non fatevi riconoscere”.

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