Web Marketing Tools, RIP

Rimane ancora qualche traccia, nelle Rete che non dimentica, di quella versione italiana di Business 2.0 che fu una vera e propria meteora nelle nostre edicole. Progetto editoriale che era nato nel momento peggiore del mercato di riferimento: in pieno sboom internettaro dopo anni di euforia. Molti di noi ancora aspettano un rimborso da parte della casa editrice per i numeri che non sono mai usciti.

Leggendo oggi un po’ di commenti sulla Rete, torna alla mente quel tipo di situazioni, ma stavolta con una vittima ben più illustre: Web Marketing Tools, la rivista chic dei markettari italiani, che pare chiuda definitivamente i battenti. Muore di sicuro la versione cartacea: le newsletter periodiche continuano, per ora, ad arrivare agli iscritti. Un brutto colpo, in un panorama dove non ci sono riviste capaci di raccoglierne l’eredità.

Nell’interessante discussione avviata su Mlist, molti si interrogano sul perché della dipartita: sicuramente l’accelerazione impressa al mondo editoriale dai blog è una delle cause principali. Tuttavia, se qualcuno si chiede “quanti” tra le donne e gli uomini di marketing contribuissero, un dubbio forse più rilevante è: quanti leggevano con attenzione e quanti avrebbero voluto scrivere? Quanti invece di riflettere sugli spunti proposti si rodevano il fegato dicendo “Perché non mi hanno invitato?” o amenità simili? Una sorte di sindrome da blogostargia elevata a potenza.

Anche in questo caso, a posteriori, rimarranno le tracce del mondo di WMTools: ad esempio Kangaroo, uno dei siti di offerte di lavoro più settoriali d’Italia, forse mai partito davvero. Speriamo rimangano, tuttavia, anche gli archivi della rivista, in accesso gratuito o a pagamento: sarebbe un patrimonio difficile da perdere senza i rimpianti per ciò che potevano darci, ancora.

2 pensieri su “Web Marketing Tools, RIP

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