Giornalisti indiscreti mettono il dito nella piaga

Tra le reazioni al Rapporto Casaleggio sul social networking tipico della blogosfera, quelle contenute nell’articolo di Nicoletti e nei relativi commenti allo stesso sono sicuramente tra i più accesi: il Rapporto ri – canta la “solita verità” di pochi hub molto interconnessi come nucleo del mondo – blog italiano, commenti ed articoli buttano il Rapporto stesso nell’Arena quotidiana, eleggendolo a strumento di lotta di classe. O poco ci manca.

Che l’élite della blogosfera sia per definizione settaria non è una grossa scoperta: lo era già svariati anni fa negli Stati Uniti, lo sta diventando ora in Europa ed ancor più in Italia, dove lo sviluppo dei blog passa per l’egocentrismo tipico di noialtri. Coltivare il proprio orticello virtuale diventa una missione di vita per chi “famoso” nel mondo “terreno” non lo diventerà mai, eppure non chiede altro dalla vita che ottenere rispetto ed onore dai pari. Costruire un giardino confinante con tanti altri fa sì che un giorno un vicino virtuale – vip si accorga di te e ti proietti sul palco di un talk show od in una raccolta di poesie scritte da blogger.

Stressante, la vita del blogger che ambisce, ambisce, ambisce. Di colui che, come nota Nicoletti, del blog fa la propria arma per le piccole e grandi lotte quotidiane, ma soprattutto per proiettare un’ombra gigante del proprio sé. Non ha così torto, il buon giornalista, a chiudere ironicamente il suo articolo definendosi «un cialtrone», sottolineando come lui scriva solo «per denaro e su commissione». I blogger “duri e puri” sembrerebbero invece farlo solo per passione, spinti da impegno civile e buona volontà: nella realtà, molti lo fanno per coccolare il proprio ego col numero dei commenti ricevuti.

Tra Nicoletti e le voci arrabbiate della blogosfera, si fa fatica a prendere posizione. Gli estremi non aiutano: eppure, con la sua posizione fin troppo critica, Nicoletti è riuscito a tratteggiare i punti dolenti della Rete italiana. “Qualità” come l’assoluto egocentrismo di molti suoi membri, il senso (melo)drammatico del leggere la propria vita come un’interessantìssssima avventura di cui rendere partecipi il mondo, la scarsa vena (realmente) rivoluzionaria, strappano uno sbadiglio più che un applauso.

Di eccezioni positive ce ne sono molte, sia nei blog di tipo “personale” (i Maestrini, ad esempio) che in quelli più “professionali” (non si può non citare [mini]marketing): ma la fuffa la fa da padrona, alternata con momenti di onirica profondità che, nel complesso, risultano stucchevoli. Altro che “perdersi nei link”, comunque: al terzo blog personale, si cade davanti al monitor colpiti da un’irreversibile catalessi ed i commenti li scrive la testa che cade sulla tastiera.

3 pensieri su “Giornalisti indiscreti mettono il dito nella piaga

  1. Sono d’accordo, ho commentato sul blog di Nicoletti in modo analogo… Certo che anziché scomodare i Guru alla Nicoletti, bastava qualche vignetta di Grassilli per descrivere la blogosfera e i suoi piccoli tic e miserie…

    Sulla testa sulla tastiera: è successo anche a me, mi sono svegliato tutto sudato, sognavo che Macchianera mi aveva messo un link… 🙂

  2. Condivido. Ed è vero anche questo: che la maggior parte dei blog sono di una noia mortale.

    Diari, ma epurati di ogni segreto.

    Del resto, le telenovele ci hanno insegnato che il 99% della vita gli uomini la passano ad annoiarsi.

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