Buona Pasqua a tutti, anche al Papa

Quando qualche settimana fa il Papa è stato ricoverato per la prima volta al Gemelli, i media si sono scatenati nel sottolineare la “stranezza” di un ricovero per una banale influenza. I tedeschi, aveva notato Paolo Graziani sul suo blog, cercavano di “gridare la verità”, che il Papa (a causa del Morbo che lo affligge da anni) soffrisse molto di più del previsto.

Quando era riapparso dal balcone di Piazza San Pietro, la gente aveva tirato un sospiro di sollievo. Poi aveva bofonchiato un ringraziamento per essere venuti, suscitando le lacrime tra la folla. Il ritorno in ospedale, qualche giorno dopo, aveva nuovamente fatto preoccupare l’Italia, l’Europa, il Mondo. Un intervento chirurgico, settimane di convalescenza, il ritorno in Vaticano.

Durante la Celebrazione delle Palme, il Papa si era affacciato per pochi secondi, richiesto da veri e propri cori da stadio: d’altra parte, doveva essere un viatico alla Giornata della Gioventù e di persone giovani, nella Piazza, ce ne erano tante. Stavolta, poche lacrime, solo applausi interrogativi.

Oggi pare che il Papa si sia affacciato per una dozzina di minuti, senza parlare. Tentando di parlare, con tanto di microfono messo a massimo volume, senza riuscirci. Poche ore prima, la Rai, dopo aver deliziato gli italiani con una celebrazione evangelista svizzera della Pasqua (molto più vivace di quella cattolica, probabilmente), ha riproposto un collage di immagini melodrammatiche commentate da vecchi interventi del Papa. Stasera, un documentario sui quasi 30 anni di Pontificato, a mo’ di coccodrillo.

Ormai, la Chiesa ha una conduzione del tutto virtuale. L’immagine pubblica del Papa continua ad essere solida, ma il gioco rischia di rompersi. Un tempo era scontato che le encicliche venissero scritte da team di prelati e “presentate” dal Pontefice di turno. Poi il Papa polacco ha introdotto la novità dei libri – bestseller, ed è diventato acquisito che fossero dei giornalisti professionisti, come sempre accade nei casi di libri scritti da vip, a collaborare all’editing delle opere.

In queste settimane, anche i messaggi (e le celebrazioni) vengono pronunciati da cardinali e monsignori di fiducia. I media speculano sull’immagine di un Papa simbolo della sofferenza etc. etc. ed a noi umani resta il dubbio su cosa pensi davvero, quell’omino malridotto sempre vestito di bianco, mentre lo portano via con la sedia a rotelle. Ricorda un po’ Fidel Castro quando, dopo essere caduto, si era sottoposto all’intervento chirurgico senza anestesia: grandi vecchi chiamati a rappresentare regimi più grandi di loro, nonostante l’età e le malattie. Verrebbe voglia di leggere un intervento del Papa ospite da Personalità Confusa, che riesce a ritrarlo in maniera sempre divertente.

Cosa succederà quando il cervello del Papa deperirà del tutto? Il Papa verrà chiuso dentro ed esposto alla finestra solo sotto sedativi? Chi condurrà la Chiesa, prima ancora che il mini – Stato in cui regna? Rizzoli avrà ancora il coraggio di pubblicare libri, una volta strappato l’autore di culto (in tutti i sensi) a Mondadori? Cosa dovrà inventare, il marketing della Chiesa, per convincere i cattolici che è ancora il Papa a guidarli?

1 pensiero su “Buona Pasqua a tutti, anche al Papa

  1. Io ho visto solo le foto, della benedizione di ieri. Ma è evidente che siamo agli sgoccioli.

    Con questo nessuno augura la morte a nessuno. Però io trovo che sia un delitto, un abominio contro la vita, questa ostentazione di una sofferenza trasformata in vessillo, anzichè vissuta nel riserbo e nel pudore, che meglio si addirebbe.

    La linea moralmente corretta sarebbe, a mio avviso: dimissioni, e un’agonia lontano dalle telecamere e dalle strumentalizzazioni di sorta.

    Invece mi sembra che la Cei stia sfruttando l’icona del papa moribodno, per la sua campagna contro il referendum.

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