Il boomerang delle Primarie ed il copyleft opportunistico

Immaginiamo questo scenario: ad ottobre 2005 un numero interessante di italiani va a votare in massa alle bizzarre Primarie dell’Ulivo. Bertinotti stravince su Prodi ed i partiti del Centrosinistra si spaccano sul significato della consultazione: nessuno capisce chi gliel’ha fatta fare, chi ha avuto la balzana idea di mettere in discussione la leadership consolidata di Prodi. Questi fa distruggere il suo camion giallo preparato ad hoc ed inizia a sobillare gli alleati affinché gli confermino il potere perso sul campo.

Si scopre che da una parte la vittoria di Bertinotti è dovuta alla grande mobilitazione dei rifondaroli, dall’altra agli elettori del centrodestra che, essendo elettori italiani, hanno avuto tutto il diritto di votare alle Primarie per un candidato che, oooops, è esattamente il miglior spauracchio che il loro leader possa avere. Inutile dire che, alle successive elezioni, il centrodestra stravince contro il candidato estremista.

Si può sfidare chiunque a dire che questa situazione sia del tutto inverosimile. La mobilitazione popolare in Puglia ha portato prima Vendola a vincere alle Primarie regionali, poi alle “vere” elezioni. Il popolo del centrosinistra è rimasto a casa in Puglia come probabilmente non avrà voglia di votare ad ottobre: quello di Rifondazione, conosce la forza della comunicazione sotterranea ed andrà in massa ad appoggiare il suo leader.

Comunicazione sotterranea che, stranamente, assume ora il volto dei post it, in un tentativo di avviare una campagna di guerilla marketing de noantri: scelta che, visto il titolare del brevetto in questione, gli ha causato un mare di critiche da parte dei suoi sostenitori. La reazione dell’ufficio stampa di Rifondazione sembra una grande scivolata sugli specchi: avevano la vittoria in mano, rischiano tutto a causa dell’alleanza involontaria con una multinazionale. Paradossi no global.

1 pensiero su “Il boomerang delle Primarie ed il copyleft opportunistico

  1. Per salvare il subcomandante Fausto dall’imbarazzo urge fondare un comitato che faccia pressione sul WTO affinché i prodotti che hannno saturato il mercato (Nutella, Coca Cola) e quelli che, in determinati periodi storici, da marchi assurgono a sostantivi (Frigidaire, Ferodo, Post-it appunto) vengano immediatamente considerati “patrimonio comune dell’umanità”. Un po’ come i siti Unesco.

    Che ne dici, ci stai?

    😀

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