KonoPizza, ke kambia?

Nel monumentale complesso che in Piazza Duomo (a Milano) comprende il Café Autogrill, il Burger King, lo Spizzico ed il ristorante Ciao, un angolino è dedicato a KonoPizza, l’ennesima catena di ristorazione in franchising la cui peculiarità non sta tanto nel prodotto (pizza, come al solito), ma nel formato: la pasta è arrotondata e contiene gli ingredienti sono in pila, come fosse un cono gelato in versione salata.

Peccato che, però, sono proprio i coni gelato l’unica cosa venduta (e vendibile) nel punto vendita: a prezzi tutt’altro che modici, i coni riempiti di gelato industriale dell’Antica Gelateria del Corso vengono somministrati da commesse sull’orlo di una crisi di pianto visto gli scarsi successi del loro prodotto principale… D’altra parte è realistico che Autogrill non voglia crearsi un concorrente credibile in casa, visto l’eterno successo di Spizzico.

Il prodotto, al di là di tutte le discussioni che può suscitare, è originale, sebbene non sufficiente a sostenere da solo un concept di ristorazione. Lo street food ha origini e modalità di consumo che non sono necessariamente legate al prodotto di per sé quanto alle tempistiche ed alle modalità: difficile che il Kono diventi una “moda” solo perché si è cercato di investire in comunicazione con modalità innovative ma deliranti. Esempio tipico: la prima posizione in AdSense su centinaia di siti italiani che parlano di tecnologia.

La paternità dell’invenzione, a detta degli statunitensi, è di Nir Adar, mentre il franchising di origine italiano viene gestito nella zona industriale di Padova, visto che tra i promotori c’è l’onnipresente Gruppo Boscolo. Così è a Padova che si tengono i casting e gli eventi sponsorizzati: chissà se almeno lì il Kono viene venduto. Altrimenti altro che confronto con l’iPod: bisognerà confrontarlo con Boo.com, piuttosto.

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