DigiTalk, ottimo e abbondante

Fioccano commenti esultanti su DigiTalk, il talk show che il poliedrico Marco Camisani Calzolari conduce da inizio ottobre su E-TV, The Tech Channel, una delle centinaia di canali satellitari disponibili sulla piattaforma di Sky, facile da invididuare grazie alla sua peculiare programmazione, molto specializzata e di buon livello. Totalmente incentrato sulla tecnologia, il canale è un buon esempio di come si possa creare prodotti per nicchie che, come nel caso dei tecnofili, non necessariamente sono limitate in termini numerici.

DigiTalk è il programma vessillo dell’emittente, nella sua doppia versione talk show e “1 to 1”, alias una serie di interviste con l’eternamente spaurito Ministro Stanca. Soprattutto nella sua versione “collettiva”, è una buona occasione di discussione su tematiche molto settoriali che, tuttavia, hanno un ovvio impatto sulla nostra vita quotidiana: a metà strada tra informatica e telematica, è evidente che gli incontri potrebbero interessare un pubblico molto maggiore, qualora fossero trasmessi su una rete televisiva del servizio pubblico.

Il taglio del programma, infatti, riesce ad essere divulgativo ma allo stesso tempo attraente per un pubblico più esigente: il contrario, insomma, di quanto accade solitamente con le stucchevoli trasmissioni trasmesse sulle reti maggiori. Con i dovuti paragoni dimensionali, sembra di essere tornati alla magnificenza di MediaMente. Da quell’esperienza forse la redazione, guidata dal sempre ottimo Luca Conti, potrebbe trarre qualche spunto, nell’ambito della sua ricerca di tematiche interessanti che, rispetto all’esperienza ormai lontana nel tempo della storia trasmissione, meriterebbero di essere riviste ed aggiornate.

Le puntate previste, comunque, sono tante: ma si tratta di quel raro tipo di contenuti fruibili via Web per cui, scaricato il primo, viene subito voglia di dedicare un po’ di tempo ai successivi. Imperdibile, d’altra parte, è la visione del buon UnoPuntoZero che, smessi i panni del punk con cui l’abbiamo conosciuto una decina d’anni fa, ora è molto bravo a fare l’impeccabile intervistatore in giacca e cravatta. Peccato solo per la povera stagista seduta sul trespolo a navigare a casaccio: molto simpatica, ma del tutto fuori fase coi suoi commenti.

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