Il riconoscimento ufficiale della musica digitale

In un impeto di buon senso, non così scontato viste le performance degli ultimi anni, la Fimi ha riconosciuto che 14 milioni di download in un anno sono una cifra consistente per un paese da 60 milioni di abitanti e pertanto ha ritenuto di regalare alla musica digitale un riconoscimento ufficiale: evento che avviene attraverso l’avvio della classifica musicale dedicata, con cadenza similare a quelle più tradizionali dei dischi di Luttazziana memoria. Un giro di affari da 11,6 milioni di Euro che, per l’asfittico mondo discografico italiano, è pura manna dal cielo, viene finalmente dimensionato e promosso.

Gli attori principali del mercato partecipano tutti alla rilevazione: dal classico iTunes italiano a MediaWorld, da MTV a Coca Cola (…), i paladini della musica digitale italiana sono un po’ quelli che regnano in tutta l’Europa. Mancano però Libero, RossoAlice e le compagnie telefoniche: dato che sorprende solo parzialmente, vista la notoria diffidenza delle TelCo nel mettere in piazza i numeri dei propri giri di affari. Il problema non è indifferente: se da un lato è male che la classifica ignori le produzioni indipendenti, in questo caso è un vero problema il fatto di non riuscire a determinare un pezzo rilevante del mercato.

Incredibile o meno che sia, infatti, l’80% della musica downloadata è destinata ai cellulari: per la maggior parte si tratta di suonerie o quantomeno di brani destinati a diventarlo. Non è difficile immaginare che i 190 negozi censiti in Europa debbano molto ai produttori di telefonia mobile: non c’è niente di meglio di un mercato che nasce dal nulla, si fortifica nel giro di pochi anni e soprattutto è fortemente radicato tra i più giovani, clienti che hanno anni di potenziali download davanti.

Peculiarità ancora una volta italiana, comunque: in Gran Bretagna come negli Stati Uniti, è la musica “vera” e non le suonerie TrueTones che produce il maggior fatturato alle major discografiche. Sarebbe curioso capire quanto la preferenza per la “musica in miniatura” condizioni i gusti: la prima leader della classifica è Gianna Nannini, poi seguono le hit radiofoniche del momento. Siamo al 4% del mercato discografico nazionale ed al 6% di quello mondiale: vedremo se sarà il gusto a determinare le suonerie, o il dover creare musica per suonerie ad incidere sui gusti.

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