Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Visto che come giustamente ha scritto GianMarco Neri «I blog sono diventati un’imitazione mal riuscita di una forma di giornalismo dilettantistico», non poteva mancare in queste pagine lo spazio delle lettere alla redazione… Non è la prima volta che i lettori di questo blog scrivono e-mail di commento ai post invece di pubblicare lo stesso via Web: di solito ovviamente rimangono private, ma questa volta è stato chiesto all’autrice di poter pubblicare il suo messaggio qui sul blog (seppure in colpevole ritardo rispetto alla data di spedizione), considerando l’interessante spunto di riflessione che contiene. Si è voluto comunque voluto garantire l’anonimato della mittente.

«Caro Giuseppe,
non conoscevo il tuo blog prima che un collega mi indicasse il tuo commento alle vicende di Berlusconi, che tu metti in correlazione con un presunto modello culturale imposto dalle reti Mediaset e trasmesso attraverso trasmissioni come il Grande Fratello. Permettimi di contraddirti, poichè semmai è il paese che corre ed è Canale 5 che cerca di rincorrere mode e miti! Non puoi immaginare quanto lavoro è necessario in una serie televisiva (penso ai Cesaroni o a Carabinieri) per renderla realistica e perciò attrarre il pubblico. E poi non vedo così grande differenza tra Rai e Mediaset. Guarda programmi come quello in onda di Cochi e Renato e ti renderai conto che i personaggi sono gli stessi di Zelig. Pensa a Katia e Valeria che non solo appaiono costantemente in Scherzi a parte e Sputnik, ma ormai sono spesso anche sulla Rai. Se proprio colpa ci deve essere insomma secondo me deve essere condivisa.
Con simpatia,
***** **********»

La replica è comprensibile, ma potrebbe anche essere letta come un’ulteriore conferma di quanto sostenuto nel post incriminato. Nessuno mette in discussione la professionalità delle produzioni italiane, anzi. Tuttavia, sembra di assistere ad un nuovo dubbio esistenziale del tipo “è nato prima l’uovo o la gallina?”. Si può affermare che la televisione sia effettivamente uno specchio fedele dell’Italia odierna, ma se l’Italia odierna versa in queste condizioni, è colpa (o merito, dipende dai punti di vista) soprattutto della televisione. Al di là del qualunquismo, è un dato di fatto: le succitate Katia e Valeria hanno un crescente successo perché incarnano sempre ruoli folli della vita media da teledipendente italiano.

Si potrebbe anche andare oltre: in fin dei conti, la stragrande maggioranza dei conduttori televisivi deriva dalle radio, quelle commerciali in primis. Da Radio Deejay, ad esempio, arrivano personaggi di successo come Amadeus o Gerry Scotti o Nicola Savino o Albertino. Persone che fanno o hanno fatto ascolti sensazionali in radio: eppure, nessuno di loro sarebbe realmente in grado di incidere sui nostri stili di vita quotidiano senza il necessario passaggio in TV. Va bene, bando ai qualunquismi politici ed ammettiamo che non tutto derivi da Berlusconi e dal suo particolare approccio alla vita: ma dalla televisione commerciale (ed includiamo pure la Rai) sì.

3 pensieri su “Riceviamo e volentieri pubblichiamo

  1. I più kopioni cmq sono quelli di Tintoria!!!! I Gialappa’s fanno l’imitazione di Doctor House e loro fanno Doctor Asl e poi scimmiottano Camera Café facendo Café Borghezio

  2. La televisione odierna è una cloaca, tutto già visto e premasticato per decerebrati insonni. La TV commerciale è alla fonte dello sfacelo culturale cui andiamo incontro sorridendo, ma non è certo l’unica colpevole.

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