Mondo cane, il mondo non cambia

Un’attività divertente per i curiosi del mondo televisivo nostrano consiste nello spulciare i palinsesti notturni: a parte Gabriele La Porta che pontifica sulla “sua” RaiNotte, sugli altri canali si sviluppa un florilegio di contenuti “alternativi”, frutto di attenta attività di raschiamento dei fondi di magazzino da parte dei programmatori. I dati infinitesimali sugli ascolti, d’altronde, non giustificano molto l’investimento in produzioni di eccellenza: al massimo, si propongono a nastro repliche di ciò che è andato in onda durante il giorno. Nel frattempo, sarebbe bello capire a che punto è l’applicazione delle disposizioni dell’Authority sulle reti minori.

La palma di stanotte, ad esempio, va a Mondo Cane, uno dei film più strani della storia del cinema. “Film”, di per sé, è riduttivo: si tratta da un lato di un documentario, dall’altro di un inquietante collage di scene artefatte vogliose di documentare realtà esasperate; il tutto, comunque, condito da una bella colonna sonora di Riz Ortolani. Mondo Cane fu il capostipite del filone “mondo movie“, che dal primo presero soprattutto lo spirito prosaico e perverso, fino al filone (a dir poco) erotico di Joe D’Amato e Russ Meyer.

Più dei suoi epigoni (si andò avanti per 25 anni, a partire da inizio anni Sessanta e fino alla fine degli Ottanta), Mondo Cane lasciava intendere qual era e qual è lo spirito europeo dei nostri tempi nei confronti dei contenuti multimediali. Non si tratta della spettacolarizzazione ludica hollywoodiana: dalle nostre parti lo spirito critico si è trasformato in ludibrio investigativo, la voglia di conoscenza in desiderio di emozioni forti. A volte si ha la sensazione che alcuni rimpiangano la mancanza di uno snuff movie rispetto agli eventi di Cogne o Erba.

Che questo approccio sia spavaldo durante l’adolescenza e voyeuristico negli anni successivi, sta nella natura delle cose; tuttavia, la crescita esponenziale dell’attenzione che i media prestano a bullismo ed altri fenomeni gravi nella scuola secondaria sicuramente sollazza gli appassionati del genere, ma ha ormai innestato un fenomeno di emulazione inarrestabile. Finire sull’home page di Repubblica.it, che sistematicamente ogni giorno pubblica una notizia a tema, è una medaglia che vale probabilmente più di un buon voto. E se Repubblica.it continua a dar credito a queste notizie, è perché si tratta di irresistibili attira-traffico.

1 pensiero su “Mondo cane, il mondo non cambia

  1. Onda Verde: incidente al km tale, coda sulla corsia opposta, nihil sub sole novi

    Non potrei essere più d’accordo, o più nauseato; comunque, purtroppo, parte di una genìa di guardoni 🙁

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