Che brutto spot. Punto.

Un fotogramma della campagna per la Fiat Grande PuntoMichael Buble è un discreto cantante. Piace agli amanti del pop, strizza l’occhio a quelli del jazz, ammicca ai fanatici del soul. Sentire la sua Oh Marie orribilmente remixata ed inserita come spot dell’ultimo spot di casa Fiat, però, fa venire i brividi. E non di piacere. La brutta versione della canzone, unita al delirio delle immagini delle tre Punto verde rospo – bianco sporco – rosso fuoco che vagano per Torino scimmiottando lo storico Italian Job di Michael Caine e soci, fa invece venire le convulsioni: sorprende che le migliaia di viaggiatori in transito dalla Stazione Centrale di Milano non abbiano attacchi di epilessia al decimo passaggio dello spot in dieci minuti sui mega-schermi LG.

Com’era prevedibile, in Rete gli appassionati di motori si sono lanciati in lunghe discussioni in cui confrontano la propria (eventuale) simpatia per lo spot e le connotazioni dello stesso: è evidente che il 90% degli spettatori televisivi non colgano il senso dello spot ed al massimo hanno un vago ricordo del film The Italian Job con Charlize Teron, di pochi anni fa, piuttosto che di quello originale. Da notare che il film è rimasto poco nella memoria comune e quel poco è legato quasi esclusivamente all’esasperato accento posto sul ruolo delle BMW Mini come protagoniste del film stesso. Un motivo in più per non comprendere il perché la Fiat sia voluta a tutti i costi ricorrere ad una campagna il cui portato è quasi del tutto legato ad un’auto concorente.

Da notare che già un anno e mezzo fa, quando la Grande Punto venne lanciata, era stata utilizzata l’idea del rilancio dell’economia nazionale attraverso l’acquisto dell’utilitaria parzialmente prodotta in Italia. Ciò che si cerca di aggiungere ora, è un tocco glamour: in tal senso può essere letta anche la notizia che Daniel Radcliffe (per gli amici Harry Potter in versione celluloide) non aspetta altro che diventare maggiorenne per acquistare l’Italian scàtolett. La quale sicuramente è più comoda della Mini ma, con buona pace del Punto Racing Club che vi vede un mezzo per fare dello sport amatoriale, ha lo stile di un rospo che non diventerà mai principe. Soprattutto quella di colore verde rospo, appunto.

24 pensieri su “Che brutto spot. Punto.

  1. Già l’Alfa lanciò uno spot più ironico in confronto della BMW Serie 1, ci poteva anche stare, ma qua siamo su due fasce veramente differenti e la Punto proprio non ce la vedo nell’Italian Job.

  2. Caro Giuseppe,
    E’ davvero un periodo nero per la comunicazione pubblicitaria delle maggiori case automobilistiche che si rincorrono e si ricopiano con frequenza. Il problema di fondo è che tutte vogliono parlare a tutti nel, vano, tentativo di vendere a tutti. Che tristezza!
    Un abbraccio.
    Pier Luca Santoro

    PS: Bello “il nuovo blog”

  3. Non sono per niente d’accordo.
    Da Italiana, Nazionalista e amante della Grande Punto dico che una pubblicità come questa ci voleva.

    E w L’italia!

  4. Mi sono dimenticata di scrivere una cosuccia.
    Le auto che si vedono in quello spot sono le stesse Grande Punto sono state fatte in onore della Nazione Italiana e sono state presentate a Ciampi. Poi portate al primo Fiat Day organizzato per molti giovani che non si possono pagare dei corsi di guida sicura.

    I colori non sono in commercio. Di fatti quella bianca in realtà è perla.Sono colori fatti ad uso scopo di un principio semplice: Il marchio Fiat è un marchio Italiano.

    Che sicuramente in passato ha avuto i suoi guai, ma che ora sta facendo quello per cui è nata: le auto per gli italiani.

  5. C’è una forte crisi della creatività che investe il vecchio continente ormai da diversi anni. Solo due casi sciagurati: il logo per l’immagine dell’Italia nel mondo e il recente logo per Londra 2012. La colpa? Secondo me non a causa dei clienti bensì a causa delle agenzie. Le agenzie sono state tirate su male. Sono convinte che il punto sia dare ai clienti esattamente quello che vogliono, non discutono, non argomentano, non fanno niente… anzi qualcosa fanno: copiano. Ma anche questa è un’arte e spesso copiano anche male.

  6. Ciao,

    ho letto il tuo commento. E ho apprezzato molto la tua risposta.
    Sinceramente il giorno dopo quando ho riletto quanto tu avevi scritto in merito allo Spot mi sono accorta che il post sul DotMagazine era dovuto al fatto che non accettato che a qualcuno non possa piacere quella pubblicità! ^__^ Cosa stupida siamo tanti e diversi!!! E che in quelle tre puntone ci sono dei bellissimi ricordi con Mamma Fiat. Dalla presentazione di quelle punto al Fiat Cafè e a Ciampi è iniziata la nostra collaborazione con Fiat…

    Volevo solo però precisare una cosa. Il Club è il Puntoracingclub attivo da 7 anni e Club ufficiale Fiat. Il DotMagazine ha vita da un annetto e c’è dietro un progetto un pò folle… cioè quello di creare un magazine sugli eventi Fiat da distribuire ai soci del Club. Poi da li è nato il blog e quindi dotmagazine.it. Che se no il President mi si risente! Se scambiano il DotMagazine per il PuntoRacingClub ehehehe

    Buona continuazione

  7. Al di là della bruttezza del remix e dello spot, anche a livello di regia (le immagini mostrano una punto molto più tozza e goffa di quanto non sia in realtà), mi permetto di dire che se davvero i colori dello spot non sono in commercio, lo spot è un flop doppio. Da sempre la tinta ‘fa’ la macchina, è inutile dirlo, quasi sempre i colori utilizzati negli spot risultano i più richiesti, basti vedere le C3 Pluriel arancioni che sono in giro: un colore che forse in pochissimi avrebbero osato scegliere, ma la “simpatia” dello spot ha attecchito anche a livello visivo sui potenziali acquirenti. Questo filmato sortisce l’effetto opposto, non dici “Carina questa macchina”, dici soltanto “Quanto fa schifo la Punto verde”, non ti viene neanche la curiosità di come potrebbe essere colorata in maniera decente. Ma non sono un pubblicitario, quindi di queste cose non capisco nulla, magari di Punto ne vendono a milioni

    (non a me, comunque. Pochi giorni fa ho comprato una macchina del medesimo segmento della Punto e la Fiat è stata l’unica concessionaria nella quale mi sono guardato bene dall’entrare, e non so nemmeno io il perché. Forse per l’Oh Marie papparappappappà che mi risuonava in testa (e nelle balle) al solo pensiero di avere una Punto? Mah.

  8. Pochi giorni fa ho comprato una macchina del medesimo segmento della Punto e la Fiat è stata l’unica concessionaria nella quale mi sono guardato bene dall’entrare, e non so nemmeno io il perché. Forse per l’Oh Marie papparappappappà che mi risuonava in testa (e nelle balle) al solo pensiero di avere una Punto?

    Ecco, alla fine di tutta questa discussione questo mi sembra il punto centrale: perché le campagne pubblicitarie servono per vendere o quantomeno per fare apprezzare il marchio. E nel tuo caso questa campagna ha fallito entrambi gli obiettivi.

    (Grazie della parentesi! 🙂 )

  9. Onestamente questo esacerbato esterofilismo, anzi anti-italianismo, lo trovo ormai volgare e ridicolo. La FIAT sta facendo di tutto per trasmettere l’idea che un prodotto italiano non ha niente da invidiare a un prodotto tedesco, francese o giapponese…
    Personalmente trovo lo spot divertente, gradevole, azzeccato, il montaggio è solo un po’ sopra le righe.
    Peccato solo che si veda troppo poco di Torino, sarebbe stato perfetta qualche visuale ampia, se non addirittura una scorrazzata sul tetto del Palazzo a Vela (come le Mini del film Italian Job), ma vedere le tre bellissime Grande Punto tricolore sfrecciare per via Roma mi emoziona come vedere la Pattuglia Acrobatica Nazionale con i fumogeni tricolore.

  10. “Pochi giorni fa ho comprato una macchina del medesimo segmento della Punto e la Fiat è stata l’unica concessionaria nella quale mi sono guardato bene dall’entrare”

    Questa è la prova che se una cosa è italiana, allora la si deve snobbare per forza, poi sopratutto se è FIAT, che fa macchine che “perdono i pezzi”… Non so che auto hai comprato, ma qualcuno nel mondo ti starà dicendo “Thank you”, o “Danke”, o “Merci”… non dico che si debba per forza comprare un’auto italiana… ma almeno prenderla in considerazione, provarla, e POI giudicare… Tu hai solo dimostrato quanto possono essere forti i preconcetti…

  11. La musica è un grande successo di anni passati che io da persona giovane e figlio del mio tempo non avrei più goduto se non remixata in maniera superlativa così come è stata fatta. I colori delle auto… che dire, o ce li hai dentro o no. Il film è già un remake (copia) del 1969 (Un colpo all’Italiana) girato a Torino, stessa città dello spot. Lo spot è bello, innovativo nel remake (almeno hanno cambiato la cafona e vistosa Cooper con l’anonima e potente Punto) e soprattutto ITALIANO. Ergo per essere italiani basta poco, e scommetto che un extracomunitario lo è più di te… essere orgogliosi e fieri, ma forse non è colpa tua.

  12. “Caro Direttore,

    immagino che il mio post sia stato frainteso, almeno nella parte che parla del vostro Club. Non ho MAI assolutamente scritto che “voi sfruttare Fiat per farvi pubblicità”. Semmai è il contrario: è la casa automobilistica che punta sulla vostra passione.

    Il mio commento, in ogni caso, non aveva nessun “secondo fine” nel commentare il rapporto tra il Racing Club, che conosco come iniziativa sportiva, e la Fiat.

    Ciò che intendevo dire coinvolgendovi, è che apprezzo la vostra voglia di fare sport amatoriale con le auto della famiglia Punto, ma che trovo ridicolo da parte della Fiat cercare di spacciare la Grande Punto come “un’auto alla moda” scimmiottando il glamour della Mini.

    Spero di aver chiarito la mia posizione e ribadisco la simpatia nei confronti della vostra iniziativa, ma la scarsa fiducia nel rilancio della Fiat attraverso campagne pubblicitarie ispirate alla concorrenza. Molto meglio, in confronto, quelle per la Panda con Chiambretti come speaker: è vero che riprendono anch’esse vecchie campagne, ma si tratta di spot della tradizione Fiat.

    A disposizione per ogni ulteriore chiarimento, anche via e-mail. La prossima volta, però, un link inseritelo, così anch’io arrivo a voi monitorando i link in ingresso. Giuseppe Mazza

    17 Giu 2007 alle 14:55 http://www.dotmagazine.it/index.php/2007/06/12/il-direttore-non-ci-sta

    Mazza se lo leggevo prima non postavo… ti commenti da solo

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