Con Premium Gallery Mediaset fa sul serio

I ragionamenti di qualche giorno fa a proposito della “televisionizzazione” della società italiana avevano come protagonista principale Mediaset, che sicuramente negli anni è stata l’alfiere della televisione gratuita di medio profilo criticata in quella sede. Bisogna ammettere, però, che l’azienda in questione sia stata anche l’unica che ha provato ad innovare, puntando sullo sviluppo tecnologico, nell’ambito della TV a pagamento. Non bisogna risalire a Telepiù analogica per apprezzare gli sforzi del Biscione nel proporre nuovi modelli televisivi ai suoi spettatori e nuove opportunità di business ai suoi clienti: basti ricordare gli sforzi iniziati qualche anno fa nel creare il “mondo” di Mediaset Premium.

Un ecosistema particolare sin dall’inizio, quello di Mediaset Premium: basato su una tecnica del tutto nuova per gli italiani (il famigerato digitale terrestre) e inserito in un contesto tecnologico di grande spessore. Un sistema capace di gestire al millesimo la complessità di milioni di tessere prepagate acquisite da famiglie di ogni fascia sociale (comprese quelle formate da persone solitamente tagliate fuori dagli standard culturali di Sky) con sistemi di pagamento eterogenei (non solo negozi specializzati e non, ma anche Bancomat e ricariche a distanza), su un’offerta complessa in maniera progressiva e crescente. Un tentativo, se vogliamo, di far risollevare l’azienda Mediaset, maltrattata in Borsa anche per la sua eterna crisi di identità.

Premium è stata in questi anni una babele posta sotto il logo rassicurante di Mediaset, condita da quei contenuti televisivi che tanto piacciono alle famiglie italiane (vedi calcio e reality show), antagonista rispetto alla “spocchiosità” di Sky. La piattaforma, infatti, ha nel tempo cercato di ampliare il suo bacino (ancora una volta col calcio, inutile dirlo), ma è riuscita a fidelizzare solamente il pubblico degli utenti più sofisticati, quello degli appassionati di eleganti film d’autore e di avvincenti serie TV di chiara derivazione hollywoodiana. Quegli stessi ingredienti che ora Mediaset sta dosando in Premium Gallery, la nuova offerta che, partendo dal digitale terrestre, presto finirà nell’offerta di Sky a fare da cavallo di Troia targato Mediaset.

Steel, Mia e Joi diventeranno presenze costanti sui televisori degli italiani: sono il primo passo verso la pay-TV di massa, che però finalmente punta sulla qualità dei contenuti e non sull’appeal nazional-popolare da Grande Fratello 24/7. Gli eleganti spot con Uma Thurman e Hugh Laurie realizzati da SaffirioTortelliVigoriti, per quanto un po’ troppo simili come idea creativa a quelli visti con Pelé e calciatori italiani appena qualche mese fa, rappresentano un primo assaggio dello stile dell’offerta Mediaset Premium Gallery: low cost sì (appena 8 Euro al mese), ma succosa. Una bella ventata di rinnovamento per Mediaset, per il benedetto digitale terrestre e per tutta la televisione italiana. Funzionerà?

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