C’è molta confusione nei cieli

Su .commEurope si è sempre dimostrata simpatia e solidarietà per le travagliate vicende di Alitalia e del suo staff: pochi sono i marchi italiani veramente noti a livello internazionale e le ipotesi degli scorsi mesi di veder sparire il mondo AZ dai nostri cieli è sempre sembrata una cattiveria ingiustificata verso un marchio che, negli anni, ha avuto più credibilità all’Estero che in Italia.

Quando la Compagnia Aerea Italiana ha sciolto il nome del brand della nuova compagnia, molti hanno tirato un sospiro di sollievo, se non altro per i minori investimenti necessari a lanciare un nuovo marchio a livello internazionale (basti pensare ad un ipotetico restyling degli aerei) ed eventualmente, qualora fosse prevalsa l’ipotesi-Lufthansa, ad aderire ad una nuova alleanza internazionale.

Quello che è accaduto nei mesi succesivi all’annuncio, però, è sotto gli occhi di tutti. La “nuova” Alitalia sembra aver ereditato più i difetti che i pregi della casa madre. Ogni giorno ci imbattiamo in ritardi pesanti derivanti da una maggior rotazione degli aeromobili e in crew ostinatamente fiere di rimarcare la propria appartenenza ad AirOne, anche quando poco opportuno.

In questi mesi capita di effettuare l’imbarco su un volo annunciato come VolareWeb con un biglietto Alitalia e scoprire che il volo è operato da AirOne. Capita di continuo, soprattutto sulle rotte nazionali, tanto che viene da domandarsi dove siano nascosti tutti gli MD-80 (e soprattuto le rispettive crew, tutte in esubero?) che in questi decenni ci hanno accompagnato in giro per i cieli.

Fino ad ora, oltre al fumo su VolareWeb, l’unico marchio sparito sembra essere quello di Air Europe, mentre rimane in circolazione l’orripilante Alitalia Express. Non è soprattuto noto il destino del marchio AirOne, ma si spera che presto svanisca nel nulla AirOne Cityliner, i cui aerei ormai si trovano anche sulla Milano-Roma e il cui nome è decisamente troppo connotato con Lufthansa.

Proprio Lufthansa, nel frattempo, ha lanciato Lufthansa Italia e sembra intenzionata a fare faville, anche grazie all’idea (politicamente) furba di concentrare le proprie operazioni su Milano Malpensa, sede (saggiamente) dimenticata da Alitalia ancora prima della cessione a CAI. Dalla sua ha senza dubbio un asset: il poter contare sull’immagine granitica e seriosa della casamadre.

Sembra significativo che Lufthansa Italia abbia già annunciato investimenti pubblicitari importanti e Alitalia continui a portare rispetto al marchietto di AirOne anche solo nei comunicati stampa. Speriamo che questa fase transitoria finisca presto e migliorino sostanzialmente sia la comunicazione commerciale, sia la qualità e lo stile delle operazioni di volo di Alitalia. Di Alitalia, non di AirOne.

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