Giornalisti, blogger e redattori di Wikipedia

Metà dei quotidiani al mondo hanno ironizzato sul fatto che l’altra metà abbia ripreso, senza nessuna verifica, una citazione errata da Wikipedia inserita appositamente da uno studente dublinese per evidenziare a tutto il mondo esattamente il tranello in cui i giornali sono caduti ed in cui, in effetti, cadono con preoccupante frequenza. Molti blogger hanno così iniziato a dubitare della qualità delle voci di Wikipedia, rischiando il tipico fenomeno del bambino gettato via con l’acqua sporca.

Il circolo vizioso è auto-evidente: un redattore qualsiasi, magari un anonimo in malafede, inserisce un contenuto falso o comunque non documentato su Wikipedia su una voce che, qualche tempo dopo, risulterà particolarmente di attualità. In quel momento la voce verrà consultata da milioni di lettori in tutto il mondo, blogger e giornalisti compresi. Questi ultimi lo riprenderanno sui propri articoli e presto un altro redattore citerà quegli articoli come fonti “attendibili” su Wikipedia stessa.

Un vero e proprio circuito, che permette ai blogger di lanciarsi in invettive contro i giornalisti. Il problema riscontrato è nella scarsa fiducia che i giornalisti hanno in sé stessi e la loro dimestichezza con ricrca e verifica delle fonti. Preferiscono, stressati dai tempi e dalle gerarchie dei giornali contemporanei, confondersi con gli utenti “qualsiasi” della Rete, abbandonarsi alle placide consuetudini che, nel tempo, si sono sedimentate tra blogger ed altri cittadini di queste terre.

Un'immagine da toothpastefordinner.com ripresa da Enrica Garzilli sul suo tumblelogQuesto ha inevitabilmente ibridato i ruoli e spinto molti blogger a considerarsi di pari dignità o addirittura più attendibili dei giornalisti, ritenuti superati e inutili come i loro giornali. Posizione del tutto sciocca, che deriva da una colpa di fondo di entrambe le parti in causa: i giornalisti hanno peccato di faciloneria, i blogger hanno peccato di presunzione. Questo scenario ha messo in luce i redattori di Wikipedia come enti terzi ed eterei, superiori a tutto e tutti, seguaci del santo Neutral point of view e della correttezza delle fonti. Posizione che però cozza col fatto che non siano onniscenti e pertando che Wikipedia non vuole e non debba essere l’unica fonte attendibile su questa Terra.

Forse sarebbe il momento che tutti tornassimo a fare il nostro mestiere o, quantomeno, a inseguire i nostri interessi senza volerli a forza trasformare in un lavoro. I giornalisti dovrebbero riscoprire il fascino del proprio lavoro, i blogger dovrebbero divertirsi nel tenere i propri diari e i redattori di Wikipedia dovrebbero concentrarsi sulla qualità delle voci piuttosto che sulle rigidità burocratiche. Poi, ognuno di noi potrebbe svolgere le tre attività nel corso della propria vita. Mai nello stesso momento, però.

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