Pierluigi Diaco, arrogante di successo

Il successo iniziale di Pierluigi Diaco era legato al suo ruolo istituzionale di “giovane intellettuale”: veniva invitato in contesti in cui si destreggiava come una Susanna tra i vecchioni. Fossero trasmissioni televisive o radiofoniche, eventi politici o convegni imprenditoriali, Diaco portava la voce di una persona giovane ma, signora mia, veramente brillante. Un primo della classe appena uscito dalla scuola (apparve in TV a 17 anni), sempre pronto a parlare di musica, politica, economia e tendenzialmente di tutto lo scibile umano.

Il problema è che negli anni Diaco è invecchiato e non è riuscito a ritagliarsi un ruolo distintivo. Ha provato a buttarsi in politica, ottenendo solo irrisione e non consenso; ha cercato di interpretare a modo suo la professione di giornalista, su quotidiani di nicchia come Il Foglio o periodici di massa come Panorama; ha condotto trasmissioni eterogenee in televisione, finendo a litigare con gli ospiti. Nonostante questo altalenare tra auto-esaltazione e rischio-dimenticatoio, è comunque riuscito a guadagnare la stima di molti potenti.

Oggi Diaco conduce Unomattina Estate e per la prima volta ha l’opportunità di comunicare col grande pubblico di Rai Uno: ne approfitta fino in fondo e come ha notato Aldo Grasso è, in un certo senso, la sua consacrazione, il coronamento di un percorso di botte a destra e a sinistra, di ossequi verso i potenti di politica e show business. L’ex giovane sa della visibilità del suo nuovo ruolo e ne approfitta fino in fondo per comunicare ai telespettatori la sua visione del mondo, della vita, della società, della cultura.

I suoi siparietti acidi con Georgia Luzi ormai sono famosi, la sua arroganza fa rabbrividireil suo enciclopedismo stupisce chi non lo conosce e non di certo in positivo. Diaco sa di avere successo  su alcuni target, perché sa come interpretare in chiave populistica le sue occasioni di confronto con ogni microfono sotto tiro. In fin dei conti, Filippo Facci aveva già scritto tutto di lui quasi dieci anni fa, quando si temeva che Diaco ce l’avrebbe fatta davvero. Per ora non è andata così, speriamo continui a rendersi ridicolo ancora a lungo.

21 pensieri su “Pierluigi Diaco, arrogante di successo

  1. Infatti fa bene la parte del “saputello odioso” verso i colleghi e lo spettatore… Non si capisce fino a che punto sia un ruolo costruito a tavolino oppure…

    Ma soprattutto perché ancora la Rai gli offre tutto questo spazio…

  2. Est un tappetto di emme… Con una faccia da imbecille… Con la boria che esce da tutti i pori. Finché faceva radio si poteva ancora sopportare perché difficilmente (a meno che non si fosse proprio sfigati) si capitava sul canale quando lui era in onda. Ma in Tv, no… Per favore…

  3. A me Diaco è simpatico. Per chi sa leggere oltre, sopra le righe ogni tanto sottolinea… Ma è il suo modo di fare. A modo suo è ironico, anzi è veramente ironico e direi autoironico. Stimolante pure.

  4. Devo ammettere che non conoscevo nemmeno il suo percorso professionale, ma è riuscito ad incuriosirmi.
    E’ provocatorio e provocatore e mi fa’ sorridere.
    E non si prende troppo sul serio.

    Non riesco a capire tutta questa acidità nei suoi confronti.

    W Diaco

  5. Che sia semplicemente un amico di gente che conta,
    non lo dice nessuno?
    Sarà anche bravo, auto ironico, certo.
    Forse gli manca un po’ il coraggio e preferisce mettersi il prosciutto agli occhi, pur di rimanere con chi “conta”.
    Ce ne sono tanti come lui.

    Tengo famigliaaaaaaaa…

  6. Innanzitutto, vorrei commentare a Lucio e Roberta.
    1) Pierluigi Diaco è un bravo opinionista ed è anche esigente…
    2) Io che lo seguo dall’anno scorso e anche da quest’anno è veramente fico e
    3) nn voglio aggiungere comment

  7. Ritengo che le critiche siano lecite, ma cadere nella volgarità no!
    Poi se Diaco è così lecca… come dice qualcuno, vorrei che mi indicaste qualche giornalista che è neutrale, che non abbia leccato,e che non sia fazioso!
    Siamo seri… il giornalismo tutto in Italia,è in decadenza, illeggibile e inguardabile.
    Forza Diaco, sicuramente migliorerai ancora

  8. Pierluigi Diaco è una luce di cultura e intellettualità vera in mezzo alle tenebre e al vuoto assoluto che ci circonda…
    Chi scrive improperi su di lui si vede che predilige il “fumo negli occhi” di cui è maestro Fabio Volo… Similia similibus.

  9. A me diaco piace e trovo sia colto e intelligente, i suoi commenti anche hai programmi sono sempre azzecati e giusti, e poi diciamolo è un bellissimo uomo

  10. Ma no dai ragazzi!!! Pierluigi Diaco è uno scandalo vivente.
    Non vi dico l’incazzatura, anni fa,quando io faticavo sui libri universitari in piena estate, e qualcuno dall’alto gli faceva condurre Radio2 3131 alle 12:00 di ogni giorno. Una trasmissione storica condotta da signori giornalisti, messa in mano ad un ragazzino arrogante, decisamente impreparato e ossequioso, era veramente uno scandalo. Non puo’ non saltarvi all’occhio ed all’orecchio che non ha alcuna preparazione su nulla ed è prono a tutti. Ma ve li ricordate i commenti in radio o televisione coi politici di qualsiasi parte? Elogi a profusione, glassature indigeste di melassa…
    La domanda che dovremmo porci secondo me è: “Come è stato possibile?” A fronte di un impegno costante che viene richiesto a chi studia, come è possibile che “qualcuno” arrivi in Rai o in qualsiasi radio quando per le vie comuni ed istituzionali le porte sono sempre chiuse?!? La questio è che “il nostro” aveva ed ha santi in paradiso… a suo tempo si dice venne benedetto da Sandro Curzi (non a caso il solito assioma che la “cultura” era ed è in mano alla sinistra) di cui si dice fosse il nipote.
    Così ci si spiega perché la Palombelli fece di lui elogi ed osanna quando parlava di lui e della sua conduzione del 3131.
    Ma se è vero che il giornalismo italiano è infiltrato da gente di “carattere” (vedi anche “leccaculismo”) il nostro ne rappresenta la massima espressione. La sua cifra è proprio il conformismo ed il populismo… in breve lo avete mai sentito avere un suo punto di vista chiaro ed in netto contrasto con l’opinione corrente? Io mai. Egli è solo il megafono del pensiero di qualcun’altro. Un ragazzino viziato e diciamo molto amato da chi si è preso cura di lui. Considerate che egli stesso aveva raccontato che il padre, scomparso da tempo, era titolare di una radio libera, pertato la musica l’ha sempre sentita in casa, poi le radio libere erano il megafono della sinistra militante e del vecchio PCI (e si spiega Sandro Curzi, che prima di essere il nonno bonario e vecchio combattente che abbiamo conosciuto, era stato un militante comunistissimo duro e puro).
    Cari ragazzi, io preferisco il giornalismo scomodo, non quello salottiero e domenicale. Mi piace Roberto Saviano (quando scrive libri sulla Camorra, non quando fa il Compagno nel salotto di, signora mia-Fazio), mi piacciono Tony Capuozzo e la Gabanelli (tanto per citare due nomi tra i tanti), mi piace il giornalismo d’inchiesta, quello bello, puro, di cui ti puoi fidare, quello che ti fa dire: “vorrei farlo anch’io”.
    Non ho fiducia e rispetto per quello parlamentare e per quello gossipparo. È a mio parere uno pseudo-giornalismo, non è bello. Quello d’inchiesta è come il panorama e l’aria che si respira sulla cima di una montagna salita a fatica. Un premio meraviglioso. Il resto, per intenderci, alla Maurizio Costanzo, ossequioso e/o troppo aggressivo, violento. È l’abbuffata domenica mattina di bignè alla crema; buoni, saporiti ma pesanti. Gioia immediata nell’atto presente, ma poi consapevolezza della stupidata commessa, mezz’ora dopo.
    Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma fate il suo gioco! Parlate di lui.” È vero ma da qualche parte bisogna iniziare per far sparire la mondezza da Napoli, no?!?
    Buona giornata a tutti,
    Vittorio

  11. Forse il mio commento è stato un po’ pesantuccio, ma non condivido il pensiero unico. Chi non condivide certe scelte, non deve per forza di cose essere una persona ipocrita, brutta o frustrata dalla vita. P. S. Mi riferisco all’intervento di stasera su RAI 2 al Maurizio Costanzo riguardo il dibattito sulle donne. Ebbene, caro Pierluigi credimi. Esistono milioni di donne che se ne fregano di passare da un letto all’altro per fare carriera. Così come esistono coloro che grazie al loro potere seduttivo, raggiungono mete prestigiose. Ognuna del proprio corpo fa ciò che vuole. Ma per favore proviamo ad avere rispetto sia per le moraliste, sia per le libertine. Non creiamo pregiudizi al contrario.

  12. Ho visto che qualcuno lo ha definito opinionista. Io lo definirei più CORRETTAMENTE “PIGNONISTA”, nel senso che ha, come si dice a Roma, “le pigne in testa”. Penso che potrebbe essere utilizzato nell’industria per la produzione di VUOTO SPINTO, vista la vacuità del suo cranio!

  13. Questo tipo è decisamente antipatico:troppo saputello, onnisciente,borioso. Parla solo perchè,in quanto opinionista, vuole dire una qualsiasi opinione che inizia sempre così: posso dire una cosa bla bla bla e finisce con: me ne assumo le responsabilità. Veramente PATETICO

  14. Invece penso che sia un c******e privo di qualsiasi galiardia.
    Donatella Rettore mi `e piaciuta molto gli ha risposto riducendolo più basso di quanto sia già.

  15. Lo adoro. La sua dialettica e la sua cultura mi incantano. La sua sottile ironia e delicata saccenza mi rilassano. Averne di personaggi così culturalmente dotati!… sei un grande Pigi!… con immensa ammirazione per il Dott. Diaco… salutoni Andrea!

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