Sanremo 2011 e il trionfo di Luca e Paolo

Se l’anno scorso il Festival di Sanremo era stata una sorta di sintesi politica della situazione culturale italiana, quest’anno basta scorrere i video su YouTube e Rai.tv per cogliere la sensazione di uno spettacolo piacevole. Il merito per molti va alla direzione artistica di Morandi e Mazza, ma è evidente che lo show ha funzionato nel complesso. I commenti sugli artisti di sempre quali Pravo o Albano, sono i soliti di ogni anno; è vero che ci sono state un po’ di chicche in più come la presenza dei La Crus (o di ciò che ne rimane) o dello stesso trionfante Vecchioni, ma in uno spettacolo da 4-5 ore di televisione per 5 giorni consecutivi non basterebbe portare anche i musicisti più bravi.

La differenza l’ha fatta così lo spettacolo portato sul palco dai cinque presentatori, che con ruoli diversi e complementari sono riusciti a destreggiarsi tra ospiti imbarazzanti quali De Niro, arroganti come Williams, ingombranti come Benigni. Morandi ha fatto il lavoro sporco, Canalis e Rodriguez sono uscite dallo stereotipo di vallette. E poi ci sono stati Bizzarri e Kessisoglu. I due artisti genovesi, oltre ad aver condotto parti importanti dello show, hanno anche cantato, recitato sketch comici, letto brani di Gramsci e reso omaggio alle esibizioni di vecchie coppie d’oro dello spettacolo italiano. Sul Web l’audience delle loro performance supera quella di molti cantanti.

Luca e Paolo sono stati negli anni tra i pochi attori di successo nelle short-com italiane, hanno scritto e/o interpretato film interessanti e spesso (ma non pedissequamente) divertenti, hanno condotto programmi di culto come Ciro o Le Iene, hanno girato l’Italia coi loro spettacoli. Solo ora però sembrano ottenere il meritato successo di massa. Molti di noi hanno vissuto il Festival senza televisore o radio, ma partecipando via Web a comunità come Remo contro Sanremo o commentando su Twitter tutti i passaggi dello spettacolo. Così abbiamo saputo del disastro continuo dei fonici, ma anche delle perle, musicali e non: Luca e Paolo hanno avuto molti feedback positivi.

In questo doppio successo presso la “massa” televisiva e presso gli Internettari senza televisore, Bizzarri e Kessisoglu hanno attirato anche numerose critiche, dovute al continuo tentativo di equilibrare la critica sociale e politica durante i propri interventi, spesso sul filo del qualunquismo ma sempre riscattati da piani di lettura magari sofisticati, ma premianti. Il tutto poi ha assunto una luce diversa con lo sfogo finale, almeno all’apparenza molto istintivo, contro il “bipartizan a tutti i costi”. Paolo e (soprattutto) Luca si sono esposti e sono riusciti ad attrarre l’interesse di un pubblico eterogeneo in un momento di enorme spaccatura sociale. Massimo rispetto per due bravi artisti.

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