In questi giorni Paola Cortellesi è in tour in radio e televisioni per promuovere il suo quarto film in meno di quattro mesi (da Maschi contro femmine a fine ottobre 2010 al C’è chi dice no di questi giorni, passando per Femmine contro maschi e Nessuno mi può giudicare, usciti nelle ultime settimane); appena qualche giorno fa era sui giornali a commentare la chiusura della prima edizione da co-conduttrice di Zelig.
Una maratona di sovraesposizione cui in realtà l’attrice non è nuova: negli scorsi anni spesso si dedicava a comparsate televisive mentre era nei teatri, registrava spot per l’acqua minerale e partecipava a fiction di successo. I suoi fans negli anni hanno imparato a etichettarla come artista polivalente, gli spettatori più critici hanno iniziato a obiettare che il troppo stroppia, specie quando i personaggi sono gli stessi ormai da anni.
Qualche mese fa Paolo Cortellesi era stata al centro di un’ampia polemica sui suoi significativi compensi per la co-conduzione dell’ultima serie di Zelig; la sua reazione da maestrina-prima-della-classe era stata del tipo “se me li danno vuol dire che li valgo”. Gli ascolti positivi della trasmissione di Canale 5 le hanno dato probabilmente ragione, sebbene guardando gli spezzoni su YouTube non appaiono passaggi indimenticabili.
Complimenti alla (ex) comica, che è sulle scene nazionali da meno di 15 anni ma ha già segnato una traccia importante. Così giovane e promettente, potrà farci ancora emozionare per molti anni; speriamo però che impari a centellinare le sue apparizioni, se non altro perché tenta che ti ritenta (e in campi così diversi), il rischio-fiasco è sempre dietro l’angolo. L’insuccesso di Non perdiamoci di vista non le ha insegnato nulla?