Binge viewing

Chi non ha mai provato la sensazione di aver visto un bellissimo film ed essere poi rimasti insofferenti dall’uscita forzata da quel micromondo, da quell’insieme di personaggi che ci hanno talmente coinvolto dal renderci indispensabile correre su Google e cercare più informazioni possibili sulla storia, sulle ambientazioni, sul cast?

Chi non ha mai visto un episodio di una serie televisiva ed è rimasto con l’acquolina in bocca per sapere quali saranno gli sviluppi del plot? Senza cadere nella trappola degli spoiler, ma proprio con la volontà di rituffarsi subito nello sviluppo orizzontale o scoprire nuove avventure in quello verticale, magari non la settimana dopo?

Quanti di noi da ragazzini si divertivano a leggere due-tre albi di fumetti tutti in una volta, impiegando ore per vedere le avventure dell’eroe preferito svilupparsi di pagina in pagina? O un po’ più cresciuti si sono dedicati a maratone a base di Signore degli anelli, I love shopping, Harry Potter a seconda di gusti, età e interessi?

Il binge viewing tanto di moda oggi è la risposta a tutte le domande. Non è difficile ritrovarsi volutamente a mettere da parte intere stagioni di serie televisive e poi dedicare maratone, soprattutto nei weekend, per vederle tutte di filato, come vere e proprie immersioni profonde in mondi paralleli, di natura comedy o drama.

Sembra che anche i produttori stiano iniziando a ragionare su questo fenomeno e così non sorprende tanto la notizia che House of Cards, la nuova serie con Kevin Spacey prodotta da Netflix, sia stata rilasciata al giorno uno in tutti i 13 episodi: le aspettative sono alte e il modello funzionerà sulle stagioni successive, per i veri drogati.

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