Come si chiamerà la “nuova” Alitalia?

Ora che il (melo)dramma della trattativa tra Compagnia Aerea Italiana, Governo e Sindacati sembra essere giunto ad un punto di svolta, forse è ora di porsi qualche domanda sulle strategie future dell’azienda, con un occhio di riguardo a ciò che potranno essere marketing, immagine e promozione di una compagnia che muore bistrattata e rinasce (quasi) monopolista, con una missione diversa anche in termini di appealing sui clienti di tutta Italia.

Prima di tutto, sarebbe interessante capire come si muoverà la CAI in termini di branding: se nome e logo rimarranno quelli della “vecchia” Alitalia, sarà da un lato difficile convincere le Istituzioni Europee che ci sia effettivamente discontinuità tra le due compagnie, dall’altro non ci sarà un reale impatto sulle aspettative dei consumatori finali, che immagineranno di continuare ad avere a che fare con la “solita” compagnia e i suoi problemi.

Sarebbe affascinante osservare la nascita di un nuovo marchio, ma questo vorrebbe dire anche perdere l’heritage internazionale del marchio AZ e soprattutto apportare forti investimenti in restyling di aeromobili, materiale consumabile e customer desk. Vorrebbe anche dire rinunciare all’altro marchio storico dell’aviazione commerciale italiana, quell’AirOne che molti indicano come compagnia efficiente ed ora rischia di sparire inglobata nella nuova azienda.

Anche la scelta del partner straniero, oltre agli ovvi impatti industriali, avrà forti impatti sul rapporto tra la compagnia e i suoi clienti: scegliere AirFrance vorrà dire mantenere un ruolo attivo in SkyTeam; preferire Lufthansa implicherà aderire a Star Alliance. Non è solo un problema di hub e rotte: ogni alleanza ha standard qualitativi, servizi e stili diversi. Elementi sotto gli occhi di tutti e soprattutto dei frequent flyers, che rappresentano la linfa vitale di ogni compagnia aerea.

Proprio da questo redditizio segmento dovrà ripartire l’offerta della nuova azienda. Quello delle miglia non è solo un passatempo per manager: il programma Millemiglia di fatto è stato negli ultimi anni l’unico legame tra Alitalia e i suoi clienti e la compagnia aerea che nascerà dalle sue ceneri dovrà stare attenta a non dissolverlo. Buttare al vento le miglia accumulate vorrebbe dire buttare al vento le chance di ottenere la fiducia di chi già guarda con diffidenza alla nuova compagnia. Comunque essa si chiamerà.

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