Questo post dovrebbe auto-distruggersi perché è difficile dare ragione a Libero senza pentirsene. Eppure al di là del titolo un po’ grezzo, i dati presentati dal quotidiano sono talmente impressionanti da destare ben più che qualche preoccupazione.
Obiettivamente se è pur vero che lo spread è sceso rispetto al 2011, è tutt’ora alle stelle rispetto a parametri normali; ma soprattutto è l’economia “reale” a spaventare, ancora vittima dei suoi continui circoli viziosi e dannatamente recessivi.
Ma i toni della comunicazione politica, anche molto accesi, sono tutti orientati a rimpallarsi responsabilità reciproche su fatti del tutto marginali per la ripresa delle attività: la storiaccia Shalabayeva-Ablyazov è il culmine di questa distrazione collettiva.
Si posso capire le implicazioni etiche di casi simili, ma è sciocco continuare a ricoprirli di significati politici giusto per creare ulteriore instabilità; allo stesso modo dispiace per gli insulti razzisti ai ministri o preoccupano le spie americane… Ma poi?
Poi siamo ancora in alto mare a livello macroeconomico e ogni giorno che Governo e Parlamento dedicano a questi “casi” è un giorno rubato ad avviare una necessaria botta di vita all’economia. O è tutta una strategia per rimandare i nodi a dopo l’estate?