Un nuovo pensionato in Italia: Gianfranco De Laurentiis

La notizia non è sensazionale, ma fa tenerezza. Gianfranco De Laurentiis, noto giornalista sportivo della Rai, va in pensione. Anche chi non è mai stato particolarmente sportivo deve riconoscere che, in oltre trent’anni, è stato tra i pochi personaggi televisivi italiani sempre eleganti e corretti. Una vera e propria rarità.

Il Resto del Carlino ne fa un vero e proprio coccodrillo: se è scaramantico, avrà già toccato ferro…

Buona pensione!

Pellicole obsolete e media alla ricerca dello scoop

Un italiano legge Il Corriere della Sera… Apprende così che «Kodak si dedicherà solo al digitale in Occidente», come recita il titolo dell’articolo. Vista così, sembra che ben poca vita rimanga all’idea “tradizionale” del rullino, dello sviluppo, della stampa. Punto Informatico sembra confermare questo scenario, titolando il suo articolo «Kodak: la pellicola è superata».

In realtà, leggendo gli articoli, si capisce che la decisione del colosso statunitense Eastman Kodak Company è ben più modesta: smetterà la vendita di apparecchi delle macchine fotografiche APS, la bufala fotografica degli ultimi anni. Reuters sembra molto più precisa nel commentare la notizia: il titolo è «Fotografia, Kodak sospende produzione di apparecchi Aps» e schematicamente vengono chiarite le decisioni dell’azienda. Verrebbe da dire “viva le agenzie di stampa”, anche perché i principali media europei hanno trattato la vicenda in maniera simile a Corriere.it.

Tanto vale leggere il comunicato ufficiale dell’azienda, allora: le cose cambiano ancora. Come da manuale, gli addetti stampa dell’azienda sottolineano le notizie positive, relegando in posizione marginale quelle di carattere dubbio. La realtà ha più sfaccettature di ciò che può sembrare…

Digital divide, acqua, cibo, istruzione

Immaginatevi nel terzo mondo. Immaginatevi come una persona che vive, nel terzo mondo. Immaginatevi di essere una persona sfortunata.

Cosa vi manca?

L’acqua, maledizione. Ce n’è poca, malsana.

Il cibo: come, dove trovarlo?

L’istruzione. Magari…

Meno male che c’è la Provincia di Torino che corre in vostro aiuto:

«Da tempo esiste il problema dell’accesso all’acqua, al cibo, all’istruzione: da qualche anno si fa sempre più percepibile la questione dell’accesso alle reti e alle nuove tecnologie. Di qui l’esigenza di disporre di un fondo, da finanziare in modo adeguato, per combattere la disuguaglianza digitale»,

vi dirà Mercedes Bresso, Presidente della Provincia di Torino.

Nessuno nega l’importanza del digital divide: ma siamo fatti di cellule, non di bit. La saga di Matrix dovrebbe insegnare, come cartina di tornasole. I soldi, se ci sono, forse è il caso di spenderli per l’istruzione, se proprio cibo ed acqua sembrano concetti troppo arcaici.

Come l’Europa perde le sue “stelle”

Il Time striglia l’Europa, e fa bene: laureati, masterati, dottorati scappano a gambe levate. Chissà a quante persone sparse per il mondo in questo momento fischieranno le orecchie…

La copertina del Time che ritrae Sandra Savaglio, eroina degli scienziati europei costretti ad emigrareIl Corriere della Sera si focalizza sulla storia di copertina del prestigioso periodico, relativa all’astonoma italiana Sandra Savaglio, di origini calabresi, scappata dall’Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone, per raggiungere il Physics & Astronomy Department della Johns Hopkins University di Baltimora, negli Stati Uniti.

Fa tenerezza, il sito di Sandra. Ci sono (incomprensibili, per noi profani) appunti scientifici e tenere immagini della sua famiglia. Per cogliere la dimensione più umana di queste esperienze, Corriere.it ha anche aperto un Forum sul tema, chiamandolo I cervelli in fuga. Dando una rapida scorsa ai topic, si vedono le voci di protesta di ricercatori italiani “alla frutta”.

Come dar loro torto? Il fenomeno della fuga, specie in ambito scientifico, sta diventando così macroscopico che gli scienziati italiani all’estero hanno aperto una propria comunità su Yahoo! Groups. Anche la nostra Sandra scrive (da) laggiù: l’ultima volta, per segnalare Why Italians Are Saying “Arrivederci”, articolo apparso su Business Week a dicembre.

Governo? Parlamento? C’è qualcuno? Che siano scappati anche quei cervelli lì?

Perché Sanremo è Sanremo (anche in classifica)

Spulciando le cronache italiche, è facile notare la febbre montante per il Festival di Sanremo… Febbre come al solito assolutamente ignorata all’Estero.

Tanto varrebbe ricordare, come fanno i più esperti in Riviera, che in questi anni il Festival non “paga”: la raccolta dell’anno scorso è stata solo la ventinovesima più venduta nella classifica delle compilation; della vincitrice (Alexia) e del secondo in classifica (Britti), non si sono quasi viste tracce.

C’è da meravigliarsi?

Guadagnare sul Carnevale

In questi giorni i cittadini di Nizza sfogliano la brochure del Carnevale cittadino, la cui edizione 2004 è ormai prossima. Evento molto interessante, per almeno due motivi:

  • perché evidentemente i nizzardi riescono a vendere bene le proprie creazioni;
  • perché evidentemente gli italiani non ci riescono.

Il logo di Nice CarnavalLa visita al sito ufficiale (consigliata la versione in Flash, evidentemente) è utile a capire meglio: per accedere alle manifestazioni in programma, è necessario pagare. Dieci Euro per il biglietto popolare, venti Euro per quello “top”, in tribuna numerata, cinque per accedere al Giardino delle meraviglie.

Come si fa a far pagare uno spettacolo che si svolge per le strade cittadine? Semplice: chiudendo tutto il centro, con barricate. Così, per accedere alla Promenade des Anglais (il lungomare su cui si svolgono le sfilate) o a Place Masséna (la piazza principale della città, in cui si svolgono gli altri eventi), bisogna accedere agli appositi botteghini. Impressionante, a guardarlo dall’esterno… Ed i lavori sono iniziati mentre in Italia si festeggiava l’Epifania, praticamente appena finiti i festeggiamenti per Capodanno.

Ma l’Ufficio del Turismo e dei Congressi di Nizza non si ferma a contribuire all’organizzazione dell’evento: propone pacchetti completi con albergo a 2 stelle, sino a pacchetti da 4 stelle. E sono differenziati: i primi vanno da 165 a 330 Euro, i secondi da 215 a 1.103 Euro.

Cosa dovrebbero imparare gli italiani (senza far nomi: Venezia, Viareggio, Cento)? Che è possibile trovare un equilibrio: magari non arrivare agli eccessi nizzardi, ma che un turista qualcosa deve lasciare, in una città. Soldi, possibilmente.

Revival: Il pranzo è servito

Corrado, Linda ed il pupazzo FiveQuanto è cambiata l’Italia in 20 anni? Tanto? Poco? In cosa?

Sicuramente nei “costumi”… Navigando a destra e a manca, si finisce in siti ben curati, almeno in termini di contenuti, che aiutano a rispondere a questo tipo di domande: un esempio è quello dei fan de Il Pranzo è servito.

Quello che colpisce nel sito sono proprio gli italiani raffigurati… Provate ad osservare le gallerie fotografiche: non solo i conduttori, ma soprattutto i concorrenti ed il pubblico. Come eravamo vestiti stranamente, quanto “strane” erano le nostre pettinature (soprattutto femminili!).

E quanto valevano i montepremi: nel 1989, ci narrano gli autori del sito, il Sig. Spuri guadagnò “ben” 24.450.000 lire, dopo molte puntate…